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In Qatar il telaio Ducati di Valentino fletteva?

In Spagna previsti dei rinforzi alla Desmosedici che era stata molto alleggerita

Il telaio usato da Valentino Rossi nel Gp del Qatar era stato alleggerito. Forse troppo. Cominciano a filtrare le prime indiscrezioni che danno una spiegazione sulla “Caporetto” del Dottore nella gara di apertura della MotoGP 2012. Il campione di Tavullia ha chiuso decimo in classifica, ultimo delle Desmosedici in classifica. Insomma, un disastro che aveva fatto presagire, addirittura, una clamorosa rottura fra le parti. SORRISO RITROVATO La squadra di Borgo Panigale si era assunta tutta la responsabilità del disastro, evitando di entrare in polemica con il nove volte campione del mondo, dopo che il marchigiano non aveva risparmiato feroci critiche alla Rossa. Valentino, una settimana dopo Doha, ricevendo a Monza il “Tapiro d'Oro” di Striscia la Notizia da parte di Valerio Staffelli, aveva stemperato la sua delusione guardando alla Spagna con maggiore ottimismo, ritrovando quel sorriso che sembrava aver perduto. IL TELAIO FLETTEVA? E a Jerez la Ducati arriva nella speranza di ripetere almeno le prestazioni dei test invernali, quando la Desmosedici era a poco più di mezzo secondo dalle moto di vertice Honda e Yamaha. I tecnici del reparto corse hanno studiato a fondo i dati raccolti in Qatar e sarebbe emerso in modo inequivocabile che il telaio in alluminio di Valentino fletteva nella parte anteriore. UN CHILO PIU' LEGGERO Stando alle informazioni che siamo riusciti a raccogliere c'è un chilo di differenza fra la struttura in alluminio di Rossi e il telaio meno evoluto con cui ha corso Hector Barbera. Il dubbio è che anche quello di Nicky Hayden non fosse estremo come quello di Valentino e solo lui abbia pagato un dazio tanto evidente. RINFORZI PER JEREZ Ora lo staff di Filippo Preziosi sarebbe corso ai ripari cercando di “innervare” la struttura con dei rinforzi che non ne stravolgano la deformazione programmata, ma restituisca al pilota la sensibilità dell'anteriore, a costo di un inevitabile aumento di peso. Se così fosse, Rossi dovrebbe ritrovare a Jerez quel feeling con la moto che gli è mancato in Qatar. DUE TRAVI DIVERSE E per completare l'informazione va anche detto che la culla in alluminio del telaio usata in Qatar non era perfettamente simmetrica: per alloggiare il motore mille con la distribuzione desmodromica Ducati, sarebbe stato necessario predisporre degli attacchi diversi sulle due travi. RAPPORTO COMPLESSO Insomma, l'aver rinunciato al motore in funzione portante, ha generato una serie di problematiche al progettista Filippo Preziosi che hanno reso più complicata la realizzazione della moto secondo quelli che erano i desideri di Valentino e del suo capo meccanico, Jeremy Burgess. Si delinea, quindi, uno scenario davvero intricato dove non è facile attribuire le responsabilità tutte da una parte o dall'altra. UNIONE DELLE FORZE È solo dall'unione delle forze che la Ducati e Rossi possono sperare di trovare una via d'uscita da una crisi che per ora ha solo mostrato i nervi scoperti di un matrimonio che non è mai stato d'amore, ma di interesse. Sarà curioso scoprire quale sarà l'atteggiamento dell'Audi in questa vicenda, ora che possiede tutto il pacchetto azionario: diamo ai tedeschi il tempo di capire cosa succede a Borgo Panigale. Poi aspettiamoci l'azione del pragmatismo tedesco per trovare una soluzione laddove non sembra esserci futuro... Fotografia Mirco Lazzari /Getty Images

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