La prudenza del giorno successivo all'infortunio ha lasciato spazio a qualche
piccolo segnale di apertura ad un ritorno in sella anticipato per Marc Marquez dopo la frattura del perone destro rimediata in allenamento. Il problema è che l'argomento ha creato un certo scompiglio nel paddock di
Sepang, dove il resto della truppa della
MotoGp è al lavoro per la seconda tornata dei test collettivi.
Il motivo della discussione è semplice: la
Honda pensa che sia meglio ritardare il ritorno in sella alla
RC213V del campione del mondo in carica, quindi la
HRC ha inoltrato una richiesta alla Race Direction per fare in modo che
"El Cabronsito" possa eventualmente scendere in pista nei test che si disputeranno la settimana prossima in Qatar, con le sole squadre private in pista.
Il problema è che
Honda, Yamaha e Ducati avevano già annunciato che non sarebbero scese in pista a
Losail, avendo accettato di girare a
Phillip Island da lunedì e mercoledì prossimo, assecondando le richieste della
Bridgestone, che ha bisogno di sviluppare le sue gomme per evitare il ripetersi dei problemi incontrati lo scorso anno in Australia.
Dunque,
Yamaha e Ducati ritengono scorretto che la
Honda possa avere l'opportunità di girare sul circuito dove si aprirà il Mondiale solamente due settimane più tardi, avendo la possibilità di raccogliere tanti dati importanti. Per questo entrambe hanno già avviato una protesta con
IRTA e Direzione Gara, spiegando che se
Marquez dovesse girare in
Qatar ci sarebbe un'evidente violazione del gentlmen agreement raggiunto a fine 2013.
La
Honda dal canto suo ha sottolineato come la concorrenza si sia sostanzialmente fasciata la testa ancora prima di rompersela, visto che
Marc non ha ancora avuto il via libera dai dottori per tornare a guidare e che comunque lo spagnolo ha già perso i tre giorni di test in Malesia, anche se gli infortuni hanno sempre fatto parte del gioco ed anche
Livio Suppo e soci lo sanno bene. Insomma, ognuno sta provando a far valere le proprie ragioni e c'è la curiosità di vedere chi la spunterà alla fine...
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