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Guidotti: "Non abbiamo nessun dubbio su Hernandez"

In casa Pramac sono convinti che Yonny reagirà dopo un inizio difficile. Petrucci invece ha conquistato tutti

Guidotti:

Conclusa la tripletta extra-europea della MotoGp, Francesco Guidotti ha tracciato un bilancio dell'avvio stagionale del Pramac Racing, che ha portato Danilo Petrucci ai margini della top ten, mentre Yonny Hernandez per ora è stato abbastanza sfortunato dopo un grande esordio in Qatar.

"Il bilancio provvisorio è abbastanza positivo – assicura Guidotti - perché al di là degli episodi siamo sempre riusciti a centrare quello che è il nostro obiettivo stagionale. E’ senz’altro un inizio promettente che ci fa guardare al futuro con ottimismo. Anche perché le prime tre gare sono state disputate in circuiti molto particolari, due dei quali praticamente da scoprire rispetto a quella che è la tradizione del MotoGp. Del resto sono solo due anni che andiamo a correre in Argentina ed abbiamo un solo anno in più di esperienza sul tracciato di Austin. Possiamo dire che la conoscenza di questi due circuiti acquisita da piloti e tecnici è ancora in fase di evoluzione sia in termini di prestazioni in gara che di preparazione".

"Non a caso abbiamo dovuto far fronte a delle sorprese sia ad Austin, che in Argentina. Sorprese sotto l’aspetto tecnico e sul profilo gestionale della moto e dei pneumatici che non avremo nelle gare europee dove i dati accumulati negli anni ci fanno andare con un'altra sicurezza. E poi i piloti rientrano in Europa. Un ambiante molto più familiare. Anche la stessa giornata è scandita da ritmi e abitudini diverse con i loro motorhome e riferimenti più familiari rispetto alle tappe extra-europee. E’ una differenza sostanziale che si riflette anche nella gestione della tensione pre-gara" ha aggiunto il numero uno della squadra satellite della Ducati.

Le riflessioni su Danilo Petrucci, al debutto su una MotoGp vera e propria dopo tre stagioni tra CRT ed "Open" possono essere solo positive: "Danilo è il pilota che ci ha dato più soddisfazioni in questo primo segmento. Fatta eccezione per la qualifica in Qatar, si è sempre difeso bene andando anche all’attacco nelle qualifiche in Argentina. E’ una grande conferma di qualcosa che sinceramente ci aspettavamo. E’ stato bravo a mettersi in mostra già nella primissima parte della stagione bruciando in qualche modo le tappe. Le aspettative sul suo conto erano grandi, ma obiettivamente le previsioni erano di vederlo a questi livelli non così presto, forse tra qualche settimana. Cosa deve fare adesso? Ridurre il gap sul passo gara rispetto al gruppo di testa. E questo è un obiettivo che prescinde dalla posizione finale. La speranza è che Gp dopo Gp possa essere sempre più vicino ai primi in termini di tempo sul giro riuscendo a confermare la costanza evidenziata nelle prime tre gare".

Leggermente diverso il discorso su Yonny Hernandez, perché con lui si partiva già con aspettative più importanti: "Per Yonny è stato un inizio di stagione difficile, ma non abbiamo nessun dubbio su di lui. La fiducia è massima e vedrete che si rifarà presto. E' vero che l’infortunio alla spalla ha ritardato un po’ i tempi, costringendolo a saltare i primi test di Sepang, ma lui è stato bravo a recuperare in fretta presentandosi in ottima forma nell'esodio in Qatar, dove ha fatto molto bene. Il weekend di Austin è stato probabilmente il più complesso. Ha commesso un errore in qualifica che non gli ha consentito di accedere alla Q2 ed in gara è scivolato in momento in cui non sembrava avere particolare feeling. In Argentina, invece, ha dimostrato di poter tenere un buon passo gara. E’ partito subito bene, recuperando posizioni ed entrando nella Top 10. I suoi tempi sembravano proiettarlo verso una gara molto positiva, ma è stato sfortunato per quel problema alla moto che stiamo ancora analizzando per comprenderne esattamente la natura. Adesso torna in Spagna dove vive e dove si sente a casa. Ci aspettiamo molto da lui".

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