Dall'Igna: "La vittoria resta un obiettivo per la Ducati"
Il boss Ducati Corse si aspettava che le GP15 avrebbero patito le piste degli ultimi tre Gp, ma non è preoccupato
Dopo una partenza davvero positiva, con sei piazzamenti a podio nelle prime sei gare, la Ducati ha incontrato un momento di flessione a cavallo tra le gare di Barcellona, Assen e Sachsenring. Il direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall'Igna, però non sembra troppo preoccupato, perché si aspettava che la GP15 avrebbe potuto soffrire su queste piste fin da quando l'ha progettata.
"Con la GP15 abbiamo risolto le negatività più accentuate della GP14: la moto ora gira molto meglio di prima. Resta il problema della gestione della derapata e del grip al massimo angolo di piega. Era un difetto anche della moto 2014, ma minore rispetto al fatto che la GP14 non curvasse e abbiamo dovuto dare delle priorità per adattare la nuova Ducati alla maggior parte delle piste. A Barcellona e Sachsenring, dove ci sono tante curve lunghe, si sta tanto piegati e con il gas in mano abbiamo sofferto" ha detto in un'interessante intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
E secondo lui non bisognerà rimettere mano al progetto per risolvere questi problemi, ma lavorare a testa bassa: "Bisogna lavorare sulla base, sull’elettronica e sui vari aspetti della moto per far gestire meglio la derapata al pilota: nella seconda parte di stagione non vedo piste così critiche per la GP15".
Inoltre Dall'Igna non vuole sentir dire di coincidenze fortunate per i risultati arrivati nelle prime uscite: "Non credo siano scaturiti da circostanze particolarmente favorevoli. Vero, mancava Pedrosa, ma al di là della posizione, il nostro distacco dal primo era contenuto: significa che il pacchetto moto-pilota era competitivo. Ad Austin, Marquez ha dominato, ma Dovizioso è arrivato a poco più di 2”; in Argentina Marc è caduto, ma noi siamo stati con Rossi quasi tutto il GP".
Nonostante le difficoltà delle ultime uscite, l'obiettivo di provare a conquistare almeno una vittoria nel 2015 comunque non è stato riposto nel cassetto: "Resta un obiettivo, anche se difficile, perché sia tecnicamente sia sportivamente ci confrontiamo con realtà dal livello altissimo. Credo che la MotoGp non sia mai stata così difficile, ma noi dobbiamo pensare di potercela fare".
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