Una delle chiavi della crescita di
Valentino Rossi in queste prime gare della stagione 2014 della
MotoGp è stato senza ombra di dubbio l'arrivo di
Silvano Galbusera all'interno del suo box. E' stato lo stesso nove volte campione del mondo ad ammetterlo subito dopo il bel secondo posto conquistato due settimane fa a
Jerez de la Frontera.
Il suo nuovo capotecnico, però, non vuole prendersi troppi meriti, limitandosi a dire di aver fatto ciò per cui è stato ingaggiato dalla
Yamaha: "
L'obiettivo fin dall'inizio è stato quello di dargli una moto che gli desse fiducia e che lui riuscisse a sfruttare al massimo. Abbiamo lavorato molto sulla frenata e sul ritmo con le gomme nuove e adesso Valentino sente molto più sua questa moto" ha detto alla
Gazzetta dello Sport.
Talmente sua che in queste prime quattro gare ha fatto decisamente meglio di
Jorge Lorenzo, che lo scorso anno sembrava il punto di riferimento indiscusso nel box della Casa di Iwata. Ora invece il
"Dottore" e Galbusera stanno anche riuscendo a dare nuove direzioni allo sviluppo della
M1: "
In Yamaha non ci sono differenze di trattamento tra i due piloti, il materiale che arriva è a disposizione di tutti e due i piloti, poi ognuno indirizza il lavoro come meglio crede".
A
Jerez c'è stato anche il lampo di genio dell'utilizzo della gomma dura all'anteriore, che però secondo il tecnico italiano è stata solo una scelta logica: "
E' stata una conseguenza del disastro di Austin e Valentino ha fatto un ottimo lavoro per sfruttarla al meglio. Lui è uno a cui serve un avantreno più stabile, con quella gomma sai che all'inizio perdi due o tre decimi al giro, ma poi il comportamento diventa più costante".
Purtroppo però in pista c'è anche un avversario come
Marc Marquez che al momento sembra imbattibile. Questo non vuol dire però che il binomio italiano si arrenderà: "
Marc, purtroppo per noi, in questo momento ha a disposizione un'ottima moto: la Honda ha un'elettronica leggermente migliore, ma noi lavoriamo duro per avvicinarci. Cerco di concentrarmi a breve su quello che abbiamo a disposizione e che non riusciamo ancora a sfruttare al limite. Ci manca ancora qualcosa per capire bene questa moto. Ma possiamo farcela".
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