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Analisi

MotoGP: ecco come il COVID-19 influenza il mercato piloti

Alcuni piloti chiave sono già legati ad un team, ma ci sono ancora interrogativi importanti sul 2021 della MotoGP. Lo stop provocato dalla pandemia del Coronavirus ha arrecato qualche complicazione.

Danilo Petrucci, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Nessuno è in grado di farsi un’idea sulle conseguenze che crisi derivata dalla propagazione del COVID-19 avrà sull’ambito sportivo in generale, ma i segnali mandati dalle persone coinvolte sono allarmanti sotto tutti i punti di vista. Con la totalità degli eventi sportivi in standby e l’attesa di sapere quando ed in quali circostanze si potrà riprendere l’attività, la maggior parte degli esperti sono concordi sul fatto che, al di là delle vittime, l’aspetto peggiore di questa epidemia sarà la crisi economica che ne deriverà.

Le grandi serie di calcio mettono in dubbio che possano esserci a breve termine gli ingaggi di più di 100 milioni di euro. In Formula 1 ci sono persone come Zak Brown, CEO di McLaren, che mettono in guardia sugli effetti potenzialmente devastanti del virus nell’evento sportivo. Qualche giorno fa ha dichiarato: “Se questa situazione non viene gestita bene, potrebbero sparire anche quattro team”.

Ovviamente, la MotoGP non è assente da questa tendenza generale e non lo sono nemmeno i piloti, che in maniera più o meno importante si vedranno coinvolti nelle politiche di austerity adottate dalla maggior parte di team e costruttori. Un buon metro di paragone per misurare la capacità finanziaria è il mercato piloti, che secondo fonti ben informate subirà un forte scossone.

Un paio di mesi fa, Honda ha annunciato il rinnovo di Marc Márquez fino al 2024, con un contratto che è sicuramente il più generoso della storia del motociclismo. Non sarebbe da escludere che lo spagnolo possa incassare intorno ai 20 milioni di euro per ognuno dei quattro anni per cui ha firmato e che in base ai risultati ottenuti possa raggiungere anche i 100 milioni di euro totali.

Anche Yamaha ha blindato Maverick Viñales fino al 2022 e promuoverà Fabio Quartararo nel team ufficiale, sempre fino alla fine del 2022. Suzuki ha chiuso tempo fa un accordo per altre due stagioni con Álex Rins, il cui annuncio è arrivato domenica, mentre a breve verrà reso pubblico il rinnovo di Joan Mir.

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Tutti questi movimenti sono stati effettuati prima che scoppiasse la pandemia che sta tenendo gran parte del mondo chiuso in casa.

Da parte sua, Ducati non ha ancora comunicato quale sarà la sua line-up a partire dal prossimo mese di dicembre, dato che i contratti di Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci scadranno in quel periodo. C’è chi considera che la situazione attuale giochi a sfavore delle Rosse, ma Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo Ducati, pensa esattamente il contrario.

Il una conversazione telefonica con Motorsport.com dichiara: “Questa malattia avrà un impatto importante sull’economia di tutto il campionato. Per questo credo che sia peggio aver ingaggiato o rinnovato un pilota a cifre che forse non si possono pagare”.

Dalle sue parole è facile intuire che l’offerta di rinnovo a Dovizioso non arriverà ai 7 milioni di euro di base che attualmente percepisce il forlivese. Nel caso di Petrucci – che attualmente riceve circa 700.000 euro annui più i risultati ottenuti – non è chiaro se la squadra voglia mantenerlo.

Davide Brivio, team manager di Suzuki, spiega dalla sua residenza a Dubai: “Bisognerà vedere come usciremo da questa situazione, ma ciò che è evidente è che i piloti dovranno attenersi al nuovo scenario e fare uno sforzo”.

Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, in un’intervista a Onda Cero di questo fine settimana ha dichiarato: “Credo che tutti i piloti negozieranno i propri contratti al ribasso, non solo coloro che non hanno rinnovato. Gli accordi si firmano sempre prevedendo delle circostanze normali, ma in un caso di forza maggiore è diverso. Ma credo che non sarà un problema, tutti capiscono quanto si guadagna legittimamente facendo il proprio lavoro, ma un’altra cosa è quando c’è una situazione che nessuno vuole vivere”.

Jorge Lorenzo, Ducati Team

Jorge Lorenzo, Ducati Team

Esattamente quattro anni fa, a metà aprile del 2016, Ducati confermava l’ingaggio di Jorge Lorenzo, che ha guadagnato 25 milioni di euro tra il 2017 ed il 2018. Quella manovra fu molto coraggiosa dal punto di vista sportivo e rischiosa da quello finanziario. Tanto che, dopo l’addio del maiorchino (2019), la Casa di Borgo Panigale ha deciso di attuare una politica diversa, basata sul ridurre gli ingaggi. Si era passato dunque dai circa 21 milioni di euro destinati nel 2017 e nel 2018 – corrispondenti agli ingaggi di Lorenzo e di Dovizioso, nel caso di quest’ultimo con i bonus risultato – ai meno di 9 milioni del 2019.

Nel 2020 Ducati aveva previsto di destinare più o meno la stessa quantità, ma l’inattività costringerà Dovizioso e Petrucci, così come tutti gli altri membri della griglia di partenza, a percepire meno soldi.

I contratti dei piloti vengono strutturati sulla base di due concetti principali. Il primo è relazionato direttamente alla partecipazione ai gran premi e nella maggior parte dei casi riguarda circa il 70-80% del totale dell’ingaggio. L’altro 30-20% corrisponde agli eventi promozionali a cui lo sportivo deve partecipare.

Si può perdere un numero stipulato di prove (franchigia) senza essere penalizzato per questo, se il motivo di questa assenza è una lesione. Anche questo aspetto varia in funzione della natura dell’infortunio e della sua origine: farsi male durante un gran premio non è la stessa cosa che infortunarsi facendo motocross, per esempio.  

I team consultati da chi scrive queste righe sono concordi nell’affermare che, data l’eccezionalità del momento, la cosa più normale sarebbe sedersi con ognuno dei piloti e discutere dell’importo che verrà versato. Ovviamente, tutto dipenderà dal numero di eventi che potranno essere svolti nel caso in cui la stagione ricominci.

Marc y Alex Marquez, Repsol Honda Team

Marc y Alex Marquez, Repsol Honda Team

L’incertezza che regna sovrana su questo campionato mette l’accento anche su situazioni inverosimili come quella di Alex Márquez. Lo spagnolo ha firmato un contratto con HRC per un solo anno. Durante questo 2020, il minore dei fratelli di Cervera dovrebbe guadagnarsi il diritto di rinnovare. Viene dato per scontato che se il mondiale non inizia, Honda prolungherà il suo contratto ed è probabile che lo faccia arrivare fino al 2022 per allinearsi con la maggior parte della griglia di partenza.

Con Marc assicurato fino al 2024, è scontato pensare che l’ultima cosa che Honda vorrà sarà mandare via Alex. Prima di tutto perché parliamo del Campione Moto2 in carica, inoltre perché sarebbe assurdo fare questo scherzo a suo fratello.

Homer Bosch, agente di Pol Espargaró, racconta a Motorsport.com: “Mi sono reso conto che ci sono due tipi di tendenze, c’è chi si muove secondo impulsi e chi invece vuole aspettare che i piloti salgano in moto”.

In questo secondo gruppo troviamo il team Yamaha Petronas, che vanta due M1 per il 2021, ma entrambe senza piloti. Quartararo sarà nel team ufficiale con Viñales, mentre Morbidelli deve rinnovare.  

Johan Stigefelt, direttore di Yamaha Petronas, al telefono con Motorsport.com afferma: “Ci piacerebbe se Franco continuasse con noi, perché generalmente è in top 5 ed è vicino al podio, quindi può raggiungerlo. Ma noi volevamo vederlo di nuovo in pista”.

Ma cosa succede se non verrà disputata nemmeno una gara? Lo svizzero risponde lasciando intendere che questa M1 sarà ancora affidata all’italiano: “Franco è l’opzione che ci garantisce maggior sicurezza”.

Quando gli viene chiesto quali indicazioni verranno seguite per trovare il pilota della seconda moto, la cosa si complica, perché uno dei possibili candidati è Valentino Rossi.

“Questa è un’altra storia di cui dobbiamo ancora cominciare a discutere”, afferma Stigefelt, che è ovviamente cosciente del fatto che, ancora una volta, la chiave del mercato è il Dottore.

↓ Ecco come sono cambiati i piloti MotoGP dal loro debutto ↓

Andrea Dovizioso (2008)
Andrea Dovizioso (2020)
Johann Zarco (2017)
Johann Zarco (2019)
Danilo Petrucci (2012)
Danilo Petrucci (2020)
Maverick Viñales (2015)
Maverick Vinales (2019)
Fabio Quartararo (marzo 2019)
Fabio Quartararo (novembre 2019)
Franco Morbidelli (2018)
Franco Morbidelli (2019)
Andrea Iannone (2013)
Andrea Iannone (2019)
Takaaki Nakagami (2018)
Takaaki Nakagami (2019)
Brad Binder (2017)
Brad Binder (2019)
Cal Crutchlow (2011)
Cal Crutchlow (2019)
Joan Mir (marzo 2019)
Joan Mir (novembre 2019)
Aleix Espargaró (2009)
Aleix Espargaró (2019)
Alex Rins (2017)
Alex Rins (2019)
Jack Miller (2015)
Jack Miller (2019)
Pol Espargaró (2014, la foto è del 2013)
Pol Espargaró (2019)
Valentino Rossi (2000)
Valentino Rossi (2019)
Tito Rabat (2016)
Tito Rabat (2019)
Francesco Bagnaia (2019) (foto di novembre 2018)
Francesco Bagnaia (novembre 2019)
Miguel Oliveira (2019) (foto di novembre 2018)
Miguel Oliveira (novembre 2019)
Marc Márquez (2013)
Marc Márquez (2019)
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