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MotoGP | Diggia duro: "Ghiaia Portimao? Tanto vale correre a Monaco"

Fabio Di Giannantonio segue il Day 2 di Portimao da spettatore dopo la caduta di ieri che ha causato lo stop. Il pilota del team Gresini si scaglia contro la ghiaia, che gli ha procurato un trauma cranico, e sostiene che la mancanza di sicurezza in questo senso abbia condizionato il suo lavoro nei test.

Fabio Di Giannantonio, Gresini Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

I test di Portimao della MotoGP hanno perso un protagonista, Fabio Di Giannantonio è costretto a vivere l’ultima giornata di prove in Algarve da spettatore, dopo una caduta avvenuta ieri che lo ha costretto a fermarsi. Nulla di così grave per il romano del team Gresini, che però ha avuto un trauma cranico e in via precauzionale è stato dichiarato unfit.

Nessuna frattura, quindi sarà pronto per la gara, ma gli è stato riscontrato un trauma cranico, dunque è previsto da regolamento uno stop: “Sto bene, ieri è stata una grande caduta, ma nel complesso è tutto ok. Penso che oggi avrei potuto anche scendere in pista, ma il medico ha detto che era meglio essere calmi e riposare. Ieri ho avuto un trauma cranico, in questi casi bisogna aspettare dalle 24 alle 48 ore, quindi non era ancora passato il tempo giusto. È un peccato perché la giornata stava andando bene, mi sentivo bene con la moto come negli ultimi test”.

Dopo le esperienze passate, il nuovo regolamento prevede uno stop forzato per i piloti che hanno subìto un trauma cranico. La prassi indica tra le 24 e le 48 ore di riposo e il pilota del team Gresini sostiene che questa modifica al regolamento sia giusta: “Come sempre, umanamente è giusto perché la cosa più importante è stare bene fisicamente. Alla fine siamo umani e dobbiamo stare bene, speriamo che ogni volta sia così perché in passato abbiamo visto piloti correre un giorno dopo un’operazione o cose simili. Sicuramente sono arrabbiato perché volevo correre, ogni pilota vuole correre anche subito dopo una caduta. Ma se ci si riposa e si sta calmi, è la cosa giusta”.

Non è certo il finale d’inverno che Diggia si era prefissato, dopo una stagione di debutto fatta di alti e bassi, aveva iniziato il 2023 con ottimi presupposti e si stava trovando bene in sella alla Ducati del team Gresini. Tuttavia, una banale scivolata ha messo fine in anticipo alla preparazione per il Gran Premio del Portogallo, in programma fra due settimane. Già, banale. Perché il romano ha raccontato ai microfoni della stampa la dinamica e non nasconde la rabbia.

Scivolato già nella mattinata di ieri alla Curva 10, ha poi perso il controllo della sua Desmosedici alla Curva 10 nel pomeriggio. Diggia racconta che la caduta è stata normale, ma a causare il trauma cranico che ha portato i medici a volerlo fermare per oggi in via precauzionale è stata la ghiaia. “Onestamente è stata anche una caduta a bassa velocità, ma qui la ghiaia è tremenda. Ogni anno ci lamentiamo di questo, perché sembrano delle rocce enormi, quando le colpisci fa più male dell’asfalto. Fin quando sono scivolato sull’asfalto era ok, ma una volta presa la ghiaia è stata quasi come un’esplosione”.

Fabio Di Giannantonio, Gresini Racing

Fabio Di Giannantonio, Gresini Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

“La mia testa ha colpito una volta la ghiaia e mi sono disconnesso per un attimo”, continua spiegando l’incidente. “Ma se guardi il casco è incredibile, non ho mai visto una roba del genere. Sono anche andato dal team a lamentarmi di questa cosa, per dire di fare qualcosa. Si pone tanta attenzione sull’equipaggiamento dei piloti, ma bisogna anche dare delle linee guida ai circuiti per la sicurezza. Se dobbiamo correre così, allora andiamo a Monaco a correre, c’è più show e il rischio è lo stesso, capite che voglio dire?”.

Diggia non si risparmia di certo nel criticare aspramente le condizioni della pista. Il portacolori Gresini sostiene quanto sia pericoloso correre con la ghiaia e di quanto tutti i piloti se ne siano lamentati in più occasioni: “Ho solo perso l’anteriore ed è stata una caduta normale. Ma è strano perché da anni chiediamo di cambiare la ghiaia, per questi test l’hanno cambiata per la Curva 1 ma non per il resto del circuito. Ogni volta dicono che fanno qualcosa, ma noi chiediamo sempre di fare qualcosa. Doveva essere fatto per questo test, ma a quanto pare non è stato fatto”.

Lavoro finito dunque per Di Giannantonio, che quando ieri è caduto stava facendo una simulazione di Sprint Race. Sente anche un po’ di rabbia per aver perso un giorno importante di test per una situazione che non dipende da lui: “Ieri ero un po’ stordito, avevo le vertigini. Poi vedevo un po’ appannato e avevo un po’ di nausea. Mal di testa…è stata una bella botta, anche se la caduta è stata normale. Sono anche un po’ arrabbiato per questo, perché perdo un giorno di test e anche tre giorni di allenamento a casa solo per la ghiaia. Ieri quando sono caduto stavo provando la Sprint Race con un set di gomme, poi avevamo in programma un’altra simulazione con un altro set, ma sono caduto prima. In generale stiamo facendo un grande lavoro con il team, ci sentiamo davvero pronti per la stagione. Penso anche che saremo abbastanza pericolosi!”.

Dopo una stagione negativa dunque, Diggia punta al riscatto e avverte gli avversari. La Ducati sembra davvero non avere rivali, ma il portacolori Gresini vuole affrontare il 2023 senza pressione: “Onestamente non ho molta pressione al momento, perché vengo da un anno difficile, con tanti alti e bassi. Nel complesso l’anno scorso è stato brutto, so quale opportunità ho e ne sono pienamente consapevole. Ma non sento una grande pressione, ce l’ho solo su me stesso perché voglio e posso far bene. Mi sto godendo il momento, anche per il team è la stessa cosa e siamo in una situazione buona”.

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