MotoGP | Caso otto Ducati: Aspar chiede un limite massimo di moto
Jorge Martínez Aspar ha riflettuto sull’elevato numero di Ducati che attualmente popolano la griglia della MotoGP, suggerendo che il campionato debba limitare le unità per costruttore.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
L’attuale griglia di partenza della MotoGP è dominata da Ducati sia in termini tecnici che sportivi. La struttura di Borgo Panigale ha raccolto nel 2022 i frutti di tanti anni di lavoro, con un focus d’avanguardia a livello tecnologico e diventando punto di riferimento per il resto dei costruttori, quando si parla di innovazione.
Grazie a questo, Ducati vanta una delle moto più complete e competitive della griglia, se non la migliore in assoluto. Tuttavia, il merito del suo successo è stato messo in discussione per via dell’elevato numero di Desmosedici che Ducati ha schierato negli ultimi anni.
Con il cambio di Gresini, che è passato da Aprilia a Ducati, quest’ultima è arrivata a schierare ben otto moto sulla griglia di partenza della stagione 2022 della MotoGP (nove nei gran premi in cui ha partecipato Michele Pirro come wildcard). Più moto in pista portano più informazioni e dati, così come più opportunità di provare evoluzioni senza compromettere i risultati della fabbrica.
In questo senso, Jorge Lorenzo ha spiegato ai microfoni di DAZN che vede il futuro “abbastanza rosso” per le prossime stagioni, “soprattutto con Dall’Igna. Se continua con Ducati, avranno la moto migliore per i prossimi quattro o cinque anni”, ha dichiarato il maiorchino.
Luigi Dall'igna, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
“La mente di Gigi è sempre un passo avanti e nel box lavorano praticamente come un team di Formula 1. Ogni anno migliorano e adesso sono riusciti a portare otto piloti buoni, soprattutto tre che hanno già la maturità per essere veloci e costanti: Pecco Bagnaia, Enea Bastianini e Jorge Martin”, ha aggiunto il cinque volte campione del mondo.
Jorge Martinez Aspar, ex pilota e proprietario della struttura che porta il suo nome, ha interrotto Lorenzo: “Però non pensi che Ducati abbia un vantaggio, oltre a Gigi, nel fatto di avere otto moto? Hanno molte più informazioni degli altri. Penso che forse il regolamento debba fare in modo che non sia così”.
Ma il maiorchino ha ribattuto: “Se ne avessero quattro o sei, forse avrebbero un po’ meno di vantaggio, ma vincerebbero lo stesso”.
Pronta è arrivata la risposta di Aspar: “Il metodo di lavoro che hanno è diverso dagli altri. Il venerdì di solito le Ducati non stanno mai davanti, si fanno vedere il sabato ma soprattutto la domenica. Penso che avere otto moto sia uno dei grandi vantaggi”.
La polemica è servita. L’organizzazione dunque dovrebbe stabilire un massimo di unità per costruttore? Le dichiarazioni di Aspar arrivano poco dopo che Jorge Viegas, recentemente rieletto Presidente della FIM, assicurasse che l’idea della VR46 è quella di correre con Yamaha nel 2024 (poi smentita da Uccio nei giorni seguenti). In questo senso, dopo aver chiuso i rapporti con RNF, team satellite dal 2019, Yamaha avrà solamente le due M1 ufficiali nel 2023 e questo renderà ancora più difficile lo sviluppo.
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