Non ci sono davvero più aggettivi per descrivere quello che
Marc Marquez è capace di fare sul tracciato di
Austin, quindi limitiamoci ai dati: la certezza è che il leader del Mondiale ha conquistato la sua 11esima pole position in carriera in
MotoGp, la seconda stagionale, e lo ha fatto polverizzando il record del tracciato texano in 2'02"773.
Forse visto quello che aveva fatto con la gomma dura, si poteva anche ipotizzare che arrivasse a 2'02"5, ma sicuramente la sua è una performance clamorosa, come certificato dal fatto che la sua
RC213V è l'unica moto ad essere scesa sotto al muro del 2'03", anche se rispetto alle libere il suo compagno
Dani Pedrosa si è avvicinato molto, chiudendo a soli 289 millesimi di distacco.
Le
Honda hanno monopolizzato tutta la prima fila dello schieramento, con
Stefan Bradl che è stato bravissimo a concludere terzo con la sua
RC213V del Team LCR, riducendo anche lui il distacco da
"El Cabronsito" a solamente 423 millesimi, ma soprattutto spuntandola proprio sul filo dei millesimi nella lotta con i piloti che lo seguono: basta pensare che dal terzo al sesto sono tutti racchiusi in appena 38.
Ad aprire la seconda fila ci sarà la
Forward Yamaha "Open" di Aleix Espargaro, che in qualifica è riuscito a sfoderare uno dei suoi giri al limite, mettendo una pezza alle grandi difficoltà che ha vissuto nell'arco di tutto il weeekend. Lo spagnolo ha preceduto le due
Yamaha ufficiali di
Jorge Lorenzo e Valentino Rossi: sicuramente il quinto ed il sesto posto non li renderanno troppo felici, ma la cosa importante è che il loro distacco dalle
Honda si è ridotto davvero molto in qualifica e che hanno realizzato dei tempi che in precedenza non avevano neppure avvicinato. La sensazione comunque è che domani sarà dura per loro.
Per trovare la prima delle
Ducati bisogna quindi scorrere la classifica fino alla settima posizione, nella quale troviamo
Cal Crutchlow, bravo a mettere in fila i compagni nonostante una scivolata senza conseguenze arrivata nel finale della sessione. Il britannico si è messo dietro anche la
Yamaha di Bradley Smith, che ha preceduto un
Andrea Iannone al quale non è bastato migliorare l'ottimo tempo delle Libere 4 per fare meglio del nono posto.
Delude un po' il decimo tempo di
Andrea Dovizioso, soprattutto per il gap di oltre 1" dalla pole. Il ducatista comunque non è l'ultimo tra i big visto che dietro di lui ci sono anche l'altro
Espargaro ed Alvaro Bautista. Lo spagnolo del
Team Gresini non sembra proprio digerire il saliscendi statunitense e dopo il miglior tempo in Q1 è stato ultimo in Q2.
Parlando proprio della Q1, merita una citazione
Scott Redding, che con la sua
Honda RCV1000R è rimasto escluso per appena una manciata di millesimi a favore di
Aleix Espargaro. Una performance clamorosa se si pensa che questa è solo la seconda gara in
MotoGp del britannico e che ha rifilato mezzo secondo alla moto identica affidata ad un pilota esperto come
Nicky Hayden.
Tra gli eliminati della
Q1 c'è anche l'italiano
Danilo Petrucci, che appena arrivato ai box si è lamentato molto delle difficoltà che sta vivendo in sella alla sua
ART-Aprilia. Questo non tanto per la moto in sé, che ritiene competitiva, ma per l'impossibilità di provarla al di fuori dei weekend di gara che sta rendendo il suo avvio di stagione un vero e proprio calvario. Domani il portacolori della
Iodaracing Project scatterà infatti dalla penultima posizione.
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