Dopo essersi preso una sessione di riposo,
Marc Marquez è tornare a vestire i panni del mattatore nel secondo turno di prove libere del
Gp d'Argentina di MotoGp, sul nuovissimo tracciato di
Termas de Rio Hondo.
Trattandosi, come detto, di una pista inedita, ad ogni uscita in pista i piloti aumentano i loro riferimenti e riescono a far scendere i tempi. Il miglioramento del leader del Mondiale e della sua
Honda è stato qualcosa di davvero impressionante: con il suo 1'39"313 ha abbassato di oltre 3" il tempo realizzato stamani da
Jorge Lorenzo.
Ma non è tanto questo a spaventare la concorrenza, quanto il distacco di oltre 1" che è riuscito a rifilare alla
RC213V gemella di
Dani Pedrosa, che è il suo diretto inseguitore, ma è rimasto di un bel po' al di sopra della soglia dell'1'40".
Anzi, delle due
"Camomillo" deve guardarsi le spalle dalla
Forward Yamaha "Open" di Aleix Espargaro, che nel finale ha scalato la classifica con la gomma morbida, chiudendo a meno di due decimi dal connazionale. In quarta posizione troviamo poi l'altra
Honda di Stefan Bradl, che per buona parte del turno era stato il principale antagonista di
Marquez.
La top five si completa poi con la
Ducati di Andrea Dovizioso, che ha vissuto una sessione con alti e bassi: prima ha rotto il motore di una delle sue
Desmosedici, poi è tornato in pista ed è riuscito ad inserirsi tra i primi.
"Dovipower" però ha il timore che la gomma media, che è la più dura riservata alla
"Open" potrebbe creare dei problemi sulla distanza di gara.
Dietro al forlivese c'è un quartetto di
Yamaha e la cosa curiosa è che quelle del
Team Tech 3 sono nuovamente davanti alle due ufficiali. In sesta piazza c'è infatti
Bradley Smith seguito dal rookie
Pol Espargaro. Valentino Rossi e Jorge Lorenzo sono invece solamente in ottava e nona posizione, distanziati di oltre 2". Il timore, dunque, è che il miglior tempo del maiorchino nelle FP1 sia stato un fuoco di paglia.
Nella top ten c'è poi spazio anche per
Andrea Iannone, nonostante il pilota italiano sia stato anche vittima di una caduta, provocata probabilmente da una rottura meccanica patita dalla sua
Ducati, visto l'improvviso bloccaggio della gomma posteriore.
Buona poi la prova di
Yonny Hernandez, che oggi ha saputo arrampicarsi fino alla 12esima piazza con la sua
GP14, mentre il collaudatore
Michele Pirro, chiamato a sostituire l'infortunato
Cal Crutchlow, ha faticato decisamente di più, chiudendo in 18esima posizione, giusta davanti alla
ART-Aprilia di Danilo Petrucci.
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