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Iannone: "Il bello arriva adesso..."

Il ducatista è carichissimo in vista del 2015: punta al primo podio e magari a qualcosa in più

Iannone:

Dopo due anni in MotoGp da pilota ufficiale, ma appoggiato ad una struttura esterna, per il 2015 Andrea Iannone si è guadagnato a tutti gli effetti lo status di pilota factory della Ducati. Un'opportunità per cui ha lavorato per tutto il 2014 e che spera lo possa portare alla definitiva consacrazione dopo i grandi progressi mostrati già in questa stagione.

"Corro da dieci anni e sarà la prima volta che ho una Casa alle spalle. Era quello che desideravo da sempre e ci sono riuscito nella categoria più importante, quindi l'orgoglio è maggiore. È un traguardo importante, ma intermedio. Il bello arriva adesso..." ha detto il pilota di Vasto in un'interessante intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

Quando poi gli è stato chiesto quanto è lontano il primo podio nella classe regina, ha aggiunto: "È stato molto vicino in diverse occasioni ma è sfuggito per vari motivi. Come pilota devo migliorare in molteplici aspetti, mi devo concentrare sui dettagli. Sono un work in progress".

Andrea prensa ad una crescita "step by step", quindi la vittoria non è affatto un'ossessione: "La cerco ogni giorno della mia vita. Penso a come raggiungerla, a come posso crescere. Spero che arrivi prima possibile ma non bisogna avere fretta. La MotoGp è difficile, ci vuole calma e criterio".

In passato gli è già capitato di battere Marc Marquez, ma anche su questo punto Iannone preferisce volare basso: "So che cosa significa lottare con lui e anche come si batte. Marc negli ultimi due anni in MotoGp è cresciuto in maniera esponenziale ma anch'io sono migliorato tanto. L'ho battuto, ma ormai è solo un ricordo. Conta il futuro: per vincere il primo da battere è Marc, ma non c'è soltanto lui".

Poi non si può parlare di Ducati e della GP15 che si spesa possa essere la moto della riscossa della Rossa: "L'obiettivo è quello. Non siamo lontani e se continuiamo a lavorare così ce la possiamo fare. La Ducati è molto in gamba e sono convinto che la moto nuova nascerà bene. Pilota, ingegneri, meccanici: dobbiamo essere tutti fiduciosi e convinti".

Inevitabile anche un accenno al rapporto con il nuovo compagno di squadra Andrea Dovizioso: "Non corro il trofeo Ducati ma per arrivare davanti a tutti, o almeno provarci. Ho molto rispetto nei confronti di Andrea: è forte in molti aspetti e accanto a lui posso completare la mia crescita. Ci daremo una mano per portare la GP15 più avanti possibile".

Per un italiano poi il punto di riferimento è sempre Valentino Rossi e il ducatista spera di poter diventare il suo erede, anche se non si sbilancia sulla cosa: "I piloti si dicono sempre pronti ma mentono, nessuno è mai pronto al cento per cento. In MotoGp devo ancora assaggiare il podio, quindi la strada è ancora lunga. Ma sono determinato al massimo. Ce la farò".

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