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A Motegi vince Lorenzo, ma Marquez è campione

Il terzo successo di fila della Yamaha non rovina la festa di Marc, secondo davanti a Valentino

C'è festa sia per la Yamaha che per la Honda a Motegi: Jorge Lorenzo ha regalato alla Casa di Iwata la terza affermazione consecutiva, per di più proprio sul tracciato casalingo dei rivali, ma il secondo posto ha permesso a Marc Marquez di laurearsi campione del mondo della MotoGp per la seconda volta di fila (i suoi Mondiali in tutto sono quattro contando anche quello in 125 Gp e quello in Moto2).

Dopo essere stato solamente quinto in qualifica, Lorenzo lo aveva detto di avere il passo per impostare una gara in modalità "Martillo" ed è stato così: dopo aver lasciato che fosse il suo compagno Valentino Rossi, autore di una partenza strepitosa, a comandare le danze. Una volta portatosi al comando però ha iniziato a girare con grande regolarità sul ritmo dell'1'45"5, insostenibile per tutti gli altri, e in questo modo ha fatto il vuoto alle sue spalle.

Anche perché più indietro il "Dottore" doveva invece pensare a guardarsi le spalle dal ritorno di Marquez. "El Cabronsito" era partito abbastanza male, arretrando fino al settimo posto nelle prime fasi, ma poi ha sfoderato una bella rimonta fino ad arrivare nella scia della M1 del pesarese. Ad una decina di giri dal termine c'è stato uno scambio di posizioni emozionante, con Valentino bravo a resistere al primo assalto.

Al secondo tentativo però Marc ha trovato il sorpasso decisivo, anche perché per chiudere i giochi con tre gare d'anticipo aveva bisogno proprio di infilarsi davanti a Rossi. Per un paio di giri forse gli è passata per la testa la pazza idea di provare ad andare a riprendere Lorenzo, ma poi gli errori delle ultime gare gli devono di aver consigliato di badare a conservare una piazza d'onore che gli sarebbe valso il Mondiale, ma anche un nuovo primato: con i suoi 21 anni è diventato il più giovane due volte iridato della classe regina, rubando il primato a Mike Hailwood. Il tutto festeggiato anche con la consegna di una katana da un amico vestito da samurai.

Valentino Rossi alla fine si è portato a casa un altro podio, buono per agganciare Dani Pedrosa al secondo posto nella classifica iridata, ma non per tenere ancora aperto il Mondiale. La gara di oggi comunque ha solamente confermato le sensazioni di ieri, ovvero che sul passo Lorenzo potesse avere qualcosa in più rispetto a lui. E ora nella lotta per il piazza d'onore iridata bisognerà fare attenzione anche al maiorchino, perché è a soli 3 punti da Valentino e da un Pedrosa oggi un po' in ombra e solo quarto.

Dopo la bella pole position di ieri, forse ci si aspettava qualcosina in più dalla Ducati, magari non tanto a livello di piazzamento, quanto di distacco. Andrea Dovizioso ha chiuso quinto, ma pagando 14"3. Nella prima parte della corsa la GP14.2 è rimasta incollata alle due M1, ma poi con il passare dei giri ha perso ritmo e alla fine il forlivese si è visto rifilare il distacco più pesante dopo la pausa estiva.

Più indietro l'altra Ducati di Andrea Iannone è riuscita a domare il ritorno della Honda di Stefan Bradl, che nel finale forse ha dovuto più badare a difendersi dal ritorno di Pol Espargaro che provare a dare fastidio all'italiano. Completano la top ten Bradley Smith ed Alvaro Bautista, mentre questa volta non è stata una gara particolarmente brillante per Aleix Espargaro, ancora una volta primo tra le "Open", ma solo 11esimo con la sua Forward Yamaha.

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