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MotoGP 2010, Qatar: luci e ombre per Stoner

Passo "monstre" ed una caduta evitabile. E' tornato "Rolling Stoner"?

Con i se e con i ma non si va da nessuna parte e, soprattutto, nessuno ridarà mai a Stoner i 25 punti e "l'onore perso" nel farsi sfilare la vittoria in Qatar da Rossi. Qualcosa di positivo nella corsa di Stoner, ma più in generale della Ducati c'è: ovvero che la Desmosedici GP10 sembra essere nata sotto una buona stella. Sì perchè nonostante la rovinosa caduta, Stoner ha mostrato una certa facilità nel saltare gli avversari - Rossi compreso - prima di involarsi in fuga, senza puntare poi troppo sulla velocità in rettifilo, cosa che l'aveva drasticamente avvantaggiato in occasione della sua prima vittoria in Qatar, targata 2007: allora il sorpasso "sverniciatorio" - così lo definì Preziosi - che fece su Rossi fu davvero "imbarazzante", mentre oggi ad una motore che paga qualcosa in termini di potenza al V4 Honda si combina una prestazione nel guidato davvero eccezionale. A testimoniarlo non è solamente il passo con cui Stoner stava lasciando Rossi e soci ma anche la prestazione di Hayden, che per la prima volta da quando è in Ducati si vede lottare seriamente per una posizione di testa. Un fatto davvero eccezionale, scaturito da un'ottimo lavoro di messa a punto della ciclistica ma soprattutto del motore, che ha fatto spazio ad una configurazione a scoppi irregolari in luogo della precente di tipo regolare (in gergo detta "screamer"). Un vantaggio che poteva giovare moltissimo anche a Stoner, che a dire il vero guidava fortissimo anche con il vecchio motore, ma che non è stato concretizzato per un eccesso di foga: Casey non voleva solo vincere ma voleva stravincere. Come dargli torto d'altro canto: stava bene, lo si vedeva da come guidava, ed in Qatar si sentiva più sicuro che mai. Una certezza che gli è costata molto cara, soprattutto per il fatto che iniziare una stagione con 25 punti di ritardo da un Rossi comunque in forma non dev'essere certamente il massimo della vita... "Non sono partito bene - ha dichiarato Stoner - ma mi sentivo a mio agio e sono stato subito in grado di recuperare. Una volta in testa ho iniziato a prendere il mio ritmo, ma, dopo aver rischiato di perdere l’anteriore in un paio di occasioni nelle curve lunghe, ho deciso di provare a guidare un po’ più dolcemente e di non mettere troppa pressione sulla gomma anteriore con il pieno di carburante. Sfortunatamente questo è quello che ha causato la caduta perché, guardando la telemetria, abbiamo capito che non avevo abbastanza carico sull’anteriore. Col senno di poi avrei dovuto continuare a guidare come avevo fatto per l’intero fine settimana. Un errore mio e mi scuso con il team perché questo fine settimana avevamo fatto un gran lavoro ma torniamo a casa a mani vuote. Detto questo, non è un disastro completo perché abbiamo confermato che la moto è migliorata in aree nelle quali faticava l’anno passato - per esempio l’aderenza sul posteriore era incredibile - e abbiamo un lungo, lungo cammino davanti a noi. Sono contento per Nicky perché ha fatto una grande gara e credo che con questa moto entrambi possiamo essere fiduciosi e ottimisti per il resto della stagione”. "Ragazzi! Veramente non me l’aspettavo di poter essere così tosto in gara - ha dichiarato Hayden, quarto a fine gara - ma la mia squadra ha fatto un paio di piccole modifiche sulla moto che hanno fatto una grande differenza e, fin dal warm-up, ho capito che ero a posto. Ho fatto una bella partenza e Rossi non mi è parso molto più veloce di me. In un paio di punti mi andava via, ma io mi sono impegnato per stargli attaccato e per studiarlo un po’. Era da troppo tempo che non mi trovavo nel gruppetto di testa. Se mi avessero offerto il quarto posto, due secondi dietro a Rossi, nella prima gara, lo avrei preso ma poi, arrivare così vicino al podio senza riuscire a salirci, fa male. Comunque sarà una stagione lunga e ci saranno un sacco di opportunità. Sono dispiaciuto per Casey ma il quarto posto insieme ai pesi massimi della categoria, è un buon risultato. Abbiamo guadagnato dei buoni punti, ce li teniamo e andiamo avanti. Un grosso grazie alla squadra e a tutti in Ducati per essermi stati così vicino e per tutto il duro lavoro che hanno fatto durante l’inverno. Spero di poterli ripagare quest’anno”. "Ovviamente - ha dichiarato Vittoriano Guareschi, Ducati Marlboro Team Manager - il gran premio di Casey avrebbe dovuto finire in maniera diversa, lo sappiamo, ma purtroppo è scivolato. Detto questo, sono contento di averlo visto così in forma, in grado di prendere in mano la gara dopo due giri nonostante una partenza poco brillante. Poi è finita così, ci spiace molto, però il potenziale c’è e la stagione è molto lunga. Nicky è stato fantastico. Abbiamo lavorato tutto l’inverno per costruirgli un pacchetto che funzionasse e ci ha ripagato. In prova il suo potenziale non si è realizzato del tutto ma in gara è venuto fuori il Nicky campione del mondo. Mi sarebbe piaciuto molto vederlo sul podio, sia per lui sia per tutta la squadra che ha lavorato senza risparmiarsi, ma la soddisfazione per la sua gara da protagonista è grandissima. Andiamo in Giappone sapendo di avere un’ottima moto e due piloti che possono lottare per il podio."

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