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Valentino sul futuro: "I soldi non sono importanti"

Rossi conferma che l'offerta Ducati è più alta di quella della Yamaha, ma che gli interessa di più il progetto

Valentino sul futuro:
Il weekend di Laguna Seca si è chiuso in maniera decisamente amara per Valentino Rossi. Una brutta caduta al "Cavatappi", arrivata quando mancavano un paio di giri alla bandiera a scacchi, ha messo fine anzitempo ad una prova comunque incolore del ducatista, che è partito proprio da qui per la sua analisi post gara. "A due giri dalla fine, appena ho toccato i freni al "Cavatappi" mi si è chiusa davanti. Non me lo aspettavo proprio perchè avevo rallentato avendo 10" di svantaggio su quelli davanti e altrettanti di vantaggio su quelli dietro, quindi stavo solo badando ad arrivare alla fine. Abbiamo anche analizzato la telemetria e non ho fatto niente di diverso rispetto al giro prima, però la ruota davanti era molto nuova anche alla fine della gara e forse si era raffreddata. Comunque è importante che non mi sia fatto niente, perchè sono caduto molto forte e non me lo aspettavo proprio, anche se qui abbiamo fatto davvero fatica a far lavorare l'anteriore" ha spiegato il "Dottore". Con la scelta del suo futuro che ormai incombe, parlare ancora una volta di mercato è stato inevitabile. Valentino ci ha tenuto a precisare che la famigerata nuova offerta della Ducati è effettivamente molto più ricca dal punto di vista economico rispetto a quella della Yamaha, ma che comunque è inferiore a quanto ha guadagnato nelle ultime due stagioni. E trattando il tema monetario sembra aver dato anche un altro indizio... "La Ducati l'ha ritoccata al ribasso l'offerta per i prossimi anni, quindi i soldi sarebbero meno di quelli che ho preso in questi due anni. Con quello che mi ha offerto la Yamaha c'è una grande differenza, ma in questo momento i soldi non sono così importanti per la scelta del mio futuro. Ci sto pensando però perchè sembra che anche qui possano cambiare tante cose: c'è l'Audi, c'è tanta motivazione per migliorare la situazione. Rimanere in Ducati sarebbe una sorta di scommessa. Magari ci vuole un po' di tempo, ma in Audi e in Ducati c'è tanta voglia di fare bene". Restare con Ducati vorrebbe dire rinunciare in partenza ad essere vincenti da subito anche nel 2013, ma il pesarese non se la sente ancora di chiudere del tutto questa porta: "Naturalmente se dovessi decidere di rimanere in Ducati si tratterebbe di una scommessa più a lungo termine, un contratto lungo e ci vorrà del tempo per tornare al top. Ci possono voler sei mesi, come anche un anno. La cosa preoccupante in quest'ottica è che finora non siamo riusciti a migliorare la nostra situazione, perchè i problemi che ci tormentano sono sempre gli stessi. Però appunto sembra che possano cambiare tante cose e poi c'è già tanta gente brava in Ducati. Sarà una scelta difficile: la settimana prossima vado in vacanza e ci penso bene". Anche perchè dopo quasi due anni la Desmosedici convive ancora con i problemi dei primi giorni del ciclo rossista: "Il problema grosso di questa moto è che il davanti non appoggia abbastanza per terra ed è un problema talmente grande, che io penso che se si riesce a risolverlo la moto può diventare competitiva anche in poco tempo. Purtroppo io non so come risolverlo, senò gli avrei già detto cosa fare, ma anche loro non sanno come farlo".

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