Mercoledì
MotorCycleNews arriverà nelle edicole britanniche con un'intervista esclusiva a
Valentino Rossi. Nel frattempo però, nel corso del weekend, ha concesso una gustosa anteprima delle dichiarazioni del 9 volte campione del mondo, che dopo il suo ritorno alla
Yamaha non si è lasciato sfuggire una buona occasione per attaccare la
Ducati, con la quale ha senza dubbio vissuto i due anni più bui della sua carriera in
MotoGp.
Il pilota di Tavullia ha infatti sottolineato la differenza di reazione di fronte alle critiche che si trova nel box di una Casa giapponese e in quello della Rossa. Se da una parte il tutto viene recepito come un qualcosa di costruttivo, volto a migliorare la moto, secondo il pesarese in
Ducati le cose vanno in maniera decisamente diversa.
"
Quando parli con un tecnico della Yamaha o della Honda, ma specialmente con uno della Yamaha, e gli spieghi che secondo te c'è qualcosa di sbagliato sulla moto, gli ingegneri giapponesi non reagiscono male. Sanno che è qualcosa di positivo, perchè capiscono in che modo possono migliorare la moto, ma questo non succede alla Ducati. Quando dici che hai un problema, per prima cosa non si fidano di te al 100% e poi si arrabbiano perchè gli hai detto che la loro moto ha un problema" ha detto il
"Dottore".
Ma sono tante le bordate arrivate a Borgo Panigale questo fine settimana, perchè a
Melbourne c'era
Casey stoner al Gp d'Australia di Formula 1, dove ha parlato pure delle
possibilità di rivederlo in MotoGp per delle gare da wild card, e anche lui non ci è andato per il sottile in un'intervista concessa alla
Gazzetta dello Sport: "
Il problema non era la moto. Se ai miei tempi avessimo avuto il budget che hanno speso negli ultimi anni, avremmo ottenuto molto di più. Hanno pensato: se Stoner può fare certi risultati, Valentino farà meglio. Hanno mostrato una mentalità sbagliata e non hanno avuto abbastanza passione".
E la colpa non era dello staff tecnico secondo lui, quanto delle teste pensanti: "
La colpa non è certo di Filippo Preziosi, il cui allontamento è stato un enorme errore. Lui ha creato da solo quel progetto e c'era molto più potenziale. Certamente avremmo vinto ancora con la Ducati. E' per questo che ho portato i miei uomini alla Honda e avrei fatto lo stesso con Preziosi, se avessi potuto".
Non poteva mancare però anche un frecciatina rivolta al
"Dottore": "
Troppi piloti pensano che si debba cambiare la moto per adattarla al loro stile, invece devi essere tu ad adattarti alla moto quando non è possibile il contrario. Con la Ducati ero capace di guidare sopra ai problemi, mentre Valentino no. Perciò a lui hanno dato tante risorse e a me niente. Avevo un solo telaio a stagione ed era quello".
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