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Test Jerez: ultimo appello per la Ducati

Restano tre giorni a disposizione per ridurre il gap da Honda e Yamaha in vista della prima gara

Dopo la giornata di pausa di oggi, da domani il suono dei motori tornerà a fare da padrone a Jerez de la Frontera. Per i prossimi tre giorni, infatti, il tracciato nel sud della Spagna ospiterà gli ultimi test collettivi della MotoGp in vista della gara di apertura della stagione, prevista per il weekend dell'8 aprile in Qatar. Ci eravamo lasciati qualche settimana con i valori evidenziati a Sepang che vedevano ancora una volta Casey Stoner a fare da lepre. A quanto pare il cambio di cilindrata da 800 a 1000 non sembra aver turbato eccessivamente il campione del mondo in carica, anche se rimane da vedere se i tecnici della Honda saranno stati in grado di risolvere il problema di chattering che ha tormentato la sua RC213V, ma anche quella del compagno Dani Pedrosa. La giornata di domani sarà anche la prima occasione per vedere in azione le Yamaha M1 ufficiali con la nuova livrea, che verrà presentata oggi alle 18 proprio a Jerez. Gli uomini di Iwata devono portare avanti lo sviluppo della specifica di motore introdotta qualche settimana fa, ma soprattutto devono confermare di avere la moto più guidabile del lotto. Questa conclusione era stata tratta in Malesia perchè nelle prime posizioni non si erano inseriti solamente Jorge Lorenzo e Ben Spies, ma anche le due moto satellite di Cal Crutchlow ed Andrea Dovizioso, con quest'ultimo che sarà chiamato ad affinare ulteriormente il suo feeling con la M1. E anche vero però che, senza voler offendere Alvaro Bautista e Stefan Bradl, parliamo probabilmente di piloti privati di calibro differente tra Honda e Yamaha. Ma veniamo ora alla Ducati, perchè è chiaro che avere il numero 46 sulla carena determina sempre delle aspettative piuttosto alte da parte di media e tifosi. La GP12 nella sua ultima versione con il telaio perimetrale ha sicuramente ridotto il gap dalla Honda: a fine 2011 era attestato intorno ad 1"8 ed ora è calato ad 1". Sicuramente si tratta di un miglioramento importante, ma che ancora non basta per ambire alle posizione di vertice. Inoltre, come ha spiegato Valentino Rossi in occasione della presentazione della livrea tricolore della Desmosedici, l'entusiasmo manifestato nel primo test a Sepang è venuto un po' meno nel secondo, nel quale è stato incontrato qualche problema in più. "Abbiamo iniziato molto bene nel primo test perchè il feeling con la moto nuova è stato subito positivo: abbiamo completato tutto il programma di lavoro che avevamo previsto ed ero quinto. Avevamo ancora qualche problema in uscita di curva, che abbiamo provato a risolvere nel secondo test, ma senza riuscirci e rimanendo anche più indietro a livello di posizione" ha detto il "Dottore" qualche giorno fa a Borgo Panigale. A lui poi toccherà il compito di fare quel qualsina in più per provare ad essere almeno il migliore tra i piloti della Rossa. Cosa che non gli era riuscita in Malesia, quando aveva terminato le prove alle spalle della moto satellite di Hector Barbera. I test di Jerez, infine, ci daranno per la prima volta l'opportunità di vedere all'opera tutte insieme le nove CRT iscritte al Mondiale. In questo gruppetto per ora quelli messi meglio sembrano essere i due piloti del Team Aspar, con Randy De Puniet che è già stato capace di girare a meno di due secondi dalla pole dello scorso anno proprio a Jerez con la sua ART-Aprilia. Da tenere d'occhio però anche i progressi della Suter-BMW di Colin Edwards e della FTR-Honda di Michele Pirro, che ha fatto il suo esordio solo la scorsa settimana ad Imola. L'appuntamento quindi è fissato a partire da domani, con i piloti che scenderanno in pista dalle 10 alle 18 senza alcun tipo di interruzione (salvo bandiere rosse).

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