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Stoner sgancia "siluri" contro Valentino e Burgess

"Io non sapevo sviluppare la moto? Loro sono 10 volte più confusi!" ha detto il campione del mondo

Stoner sgancia
Dopo una stagione assolutamente dominata, che di contro ha visto Valentino Rossi passare le pene dell'inferno in sella alla Ducati, Casey Stoner ha pensato che forse è arrivato il momento di cominciare a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. L'australiano infatti non ha dimenticato i numerosi attacchi che aveva subito in passato dal 9 volte campione del mondo e dal suo capo tecnico Jeremy Burgess. In particolare non sembra essergli andata proprio giù la frase pronunciata dal "Dottore" quando a fine 2010 disse che il potenziale della Ducati non si poteva valutare visto che lui non spingeva più al limite. E il successivo commento di Burgess, che si era detto convinto di poter mettere a posto la Desmosedici in pochi secondi. La vendetta è arrivata in un'intervista rilasciata a MotorCycleNews: "Il fatto che Valentino disse che non avevo spinto abbastanza non era niente di nuovo. Ad esempio, prima diceva che la Ducati era la moto migliore sulla griglia, che montava le gomme migliori e altre cose di questo genere". "Questi commenti sono continuati fino a quando non è toccato a lui salire sulla Ducati, non riuscendo a cambiare troppo le cose rispetto a quando lo avevano fatto Marco Melandri e Nicky Hayden. Devo ammettere che è stato anche divertente quando lo ha ammesso, ma non mi ha dato delle motivazioni extra, perchè quelle me le trovo da solo". "Sapevo che quando sarebbe salito sulla moto non sarebbe riuscito ad andare più forte di me, ne ero certo al 100%. All'inizio dell'anno si è lamentato del dolore alla spalla, ma a conti fatti il miglior risultato lo ha ottenuto quando non era ancora ok. La scusa comunque è durata per parecchio tempo, fino a quando alla fine hanno ammesso di non avere idea di quale fosse la direzione giusta da prendere". "Sicuramente questa stagione diventa ancora più dolce se penso alle critiche che mi avevano rivolto Valentino e Jeremy, dicendo che non ero in grado di sviluppare la moto e che non sapevo cosa fare. Chiaramente loro sono 10 volte più confusi di quanto non lo siamo mai stati io e i miei ragazzi". "Almeno noi sapevamo in che direzione volevamo lavorare, ma non avevamo i fondi per farlo. Loro hanno i fondi, ma non hanno ancora trovato la strada giusta" ha concluso il due volte campione del mondo.

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