Domenica a
Le Mans, Valentino Rossi si è reso protagonista di una grande impresa sotto alla pioggia, portando sul secondo gradino del podio una
Ducati che invece sull'asciutto gli aveva regalato solo un settimo posto come miglior risultato stagionale.
Quando l'asfalto diventa viscido, la
Desmosedici improvvisamente si trasforma e da inguidabile diventa una moto in grado di permettere al
"Dottore" di battagliare per le posizioni di vertice. Un fatto strano, soprattutto se si pensa che in questo momento è l'erogazione troppo brusca della
GP12 a preoccupare.
La
Gazzetta dell Sport ha quindi chiesto un parere in merito a
Jan Witteveen, ex direttore tecnico dell'
Aprilia, che ha provato a spiegare quali sono secondo lui le chiavi di questa trasformazione.
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Ci sono assetti e ciclistica differenti e un'elettronica che taglia la potenza anche del 50%. Ma soprattutto le gomme sono completamente diverse, per profilo, struttura e mescola. Hanno una risposta più elastica e si scaldano prima: la Ducati, che fatica con le gomme da asciutto e sta tentando con il telaio in alluminio di avvicinarsi alle giapponesi, con il bagnato ha una risposta paragonabile a Honda e Yamaha" ha spiegato
Witteveen.
Ovviamente però anche la guida di
Valentino in queste condizioni è un elemento chiave: "
L'elemento principale, però, risiede proprio nella guida sul bagnato. Con l'asciutto l'apertura del gas avviene sull'angolo massimo di piega, dopo metà curva. Sull'acqua, invece, quando si è quasi dritti. In questo modo si annullano le differenze di prestazioni con le altre moto".
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