Il format
"flag to flag" con pit stop obbligatorio per il cambio moto non sembra essere dispiaciuto a
Valentino Rossi, ma essendo uno dei piloti più esperti della griglia di partenza della
MotoGp ha provato anche a mettere un po' di pressione alla
Bridgestone per evitare che in futuro si possano verificare delle altre situazioni come quella di
Phillip Island. Anche perchè di problemi ce ne sono stati anche troppi,
basta chiedere a Marc Marquez per conferma...
"
Questa formula non è per niente male. Anzi, fosse per me farei due cambi moto: quella corsia dei box così lunga e così lenta mi ha permesso di riprendere fiato" ha scherzato il
"Dottore" con la
Gazzetta dello Sport.
Pensare a delle gomme che non durano neanche dieci giri però non è accettabile per un campionato del mondo. E l'unica soluzione è andare a provare sulle piste più dure, ma con dei piloti in grado di mettere gli pneumatici alla frusta: "
In questa situazione non si poteva fare diversamente. E' stata la soluzione migliore. Prò per il futuro occorrerà che la Bridgestone vada a fare i test sulle piste nuove e con l'asfalto rifatto. Ma non con un pilota qualsiasi, con uno in grado di fare venire fuori eventuali problemi".
Gli ha fatto eco
Loris Capirossi, responsabile della sicurezza: "
Vorrei fare su questa pista uno dei due test invernali programmati a Sepang. Poi provare in Argentina e, se si correrà, anche in Brasile".
Secondo
Rossi però il gommista giapponese dovrà lavorare anche per migliorare la gomma dura, che al momento è praticamente inutilizzabile: "
La Bridgestone deve lavorare di più sulla gomma dura. Non è possibile che quella di oggi sia inutilizzabile. Dobbiamo avere due possibilità per fare la gara".
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