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Ezpeleta: "Vale avrà una moto competitiva nel 2013"

Intervista esclusiva al capo della Dorna che tratta con Rai per dare la MotoGp in chiaro anche nel 2014

Ezpeleta:
VALENCIA – Abbiamo incontrato Carmelo Ezpeleta, grande capo della Dorna, all'uscita del motorhome della FOM, dove aveva incontrato Bernie Ecclestone, suo omologo della Formula 1. Il manager spagnolo era a Valencia per il Gp d'Europa e non è stato difficile intercettarlo al di fuori del suo ambiente naturale. La MotoGp non sta attraversando un momento troppo favorevole: Casey Stoner lascia il campionato alla fine dell'anno e Valentino Rossi con la Ducati non riesce a trovare la via della competitività, mentre la Superbike riesce ad accrescere il suo consenso con gare certamente più divertenti e spettacolari. Cosa si può fare per rilanciare il Motomondiale? “Stiamo lavorando per fare in modo che ci possano essere più moto competitive nel prossimo futuro. Proprio come la Formula 1 che proprio qui a Valencia sta discutendo su come ridurre i costi, anche noi nella MotoGp dobbiamo trovare le giuste soluzioni con i costruttori che sono impegnati nel campionato”. E quali potrebbero essere le soluzioni, visto che le CRT continuano ad essere osteggiate dalle Case? “La cosa non mi sorprende, dal momento che anche la Moto2 e la Moto3 sono state mal sopportate dal paddock del Motomondiale, mentre hanno riscosso l'attenzione degli appassionati. Dobbiamo trovare la giusta formula per contenere le spese e incentivare lo spettacolo. Le CRT hanno avuto il merito di allargare la griglia di partenza a 22 moto, altrimenti se stavo a sentire i costruttori c'erano solo dieci concorrenti. Il problema resta il prezzo per disputare una stagione in MotoGp: un team può entrare nel campionato con una moto CRT da un milione di euro e alla fine della stagione è proprietario del mezzo, mentre chi affitta in leasing una MotoGp deve spendere due o tre milioni e non capitalizza niente, perché alla conclusione della stagione deve restituire tutto il materiale indietro”. Vuole dire che la soluzione era puntare sulle CRT quale categoria regina della MotoGp? “Poteva essere un'opzione, ma è chiaro che non piace alle Case. E allora bisogna fare in modo che le moto per i team satelliti costino meno: questo è il cammino che stiamo percorrendo e sono sicuro che troveremo la giusta via. Adesso la Honda parla di mettere sul mercato un moto per i team clienti. È un passo avanti che è stato possibile perché c'è la CRT”. Il taglio dei costi passa per la centralina unica che avete ottenuto in cambio dell'autorizzazione a Marc Marquez di debuttare per il team HRC l'anno prossimo? “La riduzione dei costi è la chiave su cui ci giochiamo il futuro: la centralina unica può essere una soluzione, così come la riduzione dei motori da utilizzare in una stagione. Ci stamo parlando e trovereno un punto di incontro logico”. Avete definito il regime di rotazione massima dei motori? La Ducati non era disponibili ai tagli di potenza... "Insieme alla centralina unica uguale per tutti possiamo portare il regime di rotazione dei motori allo stesso livello e allungare la vita delle singole unità. Questo è un passaggio virtuoso che può indicare la via del futuro. Riguardo al regime di rotazione di parla di un limitatore che deve essere compreso fra 15 e 16 mila giri. Questo aspetto è ancora oggetti di discussioni”. Se aveste deciso di correre solo con le CRT avreste patito la concorrenza diretta della Superbike... “Smettiamola di fare sempre paragoni con la Superbike. C'è spazio per due campionati che hanno caratteristiche molto diverse: le loro sono moto che devono restare concettualmente di serie, mentre la MotoGp vuole mettere in pista dei prototipi, che devono essere l'espressione massima del motociclismo”. Sarà anche così, però se contiamo i costruttori impegnati in SBK e quelli che corrono in MotoGp, il piatto pende a favore delle derivate di serie... “Non mi sorprende affatto questa situazione: quale costruttore potrebbe essere interessato a entrare in MotoGp senza una certezza delle regole e una stabilità normativa? Stiamo lavorando proprio in questa direzione e sono sicuro che si troverà un accordo con i costruttori che attualmente animano la serie”. La sensazione è che a Yamaha, Honda e Ducati stia bene mantenere il controllo della MotoGp, facendo in modo che non entrino altri competitori... “Dobbiamo uscire da quest'ottica per fare in modo che altre Case si affaccino alla MotoGp e, mi creda, stiamo parlando con tanti che sarebbero intenzionati a fare il passo...” Siamo alle solite: tante parole, ma poi non arriva nessuno. Ci dica almeno chi sta alla finestra... “Molti più di quanto si pensi, ma alcuni marchi non sono una novità: stiamo parlando con Suzuki, Aprilia e BMW, tanto per citarne alcuni...”. Mediaset prende i diritti della Superbike e la Dorna porterà la MotoGp sul digitale: questo è un modo per ridurre la visibilità del Motomondiale... “Intanto la stagione 2013 continuerà ad essere trasmessa da Italia 1, ma anche dopo i tifosi italiani potranno vedere le gare della MotoGp in chiaro. Quando abbiamo siglato l'accordo con Sky è stato messo nero su bianco che le corse si dovranno vedere anche su un canale generalista. E non escludo affatto, quindi, che nel 2014 si possa arrivare alla Rai che è interessata. L'idea è di replicare quanto farà l'anno prossimo la F.1: tutti i Gp sul digitale di Sky a cui si aggiungeranno nove gare in diretta sulla Rai e le altre in replica”. Valentino Rossi sulla Ducati è un matrimonio che non funziona: la Dorna si può permettere di avere un campione del mondo su una moto che non sembra vincente. E secondo lei il Dottore è ancora vincente? “Io sono tranquillo. Valentino l'anno prossimo sarà in sella ad una moto competitiva, ma non vi posso dire di che si tratta. È ancora troppo presto per parlare: nel 2013 vedremo Rossi lottare nuovamente per la vittoria...”. Nel paddock aleggia una cosa di cui i piloti non vogliono parlare: la paura. Dopo la morte di Marco Simoncelli, che ha lasciato un segno indelebile in molti piloti, sembra che la MotoGp non sia più la stessa. Ha avuto anche lei questa impressione? “I piloti sono degli uomini con delle emozioni, e la tragica scomparsa di Marco ha sicuramente toccato tutto l'ambiente, ma è anche vero che sono dei professionisti. Ora non vedo l'ombra della paura nei loro volti: quando sono in pista sanno dare il loro meglio”.

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