Phillip Island è senza dubbio la sua pista e
Casey Stoner lo ha ribadito nuovamente anche nella seconda sessione di prove libere del
Gp d'Australia. Non si vince per quattro anni di fila su un tracciato per caso, ma per il leader del mondiale tra le pieghe di casa non sembra fare troppa differenza l'essese in sella ad una
Ducati o ad una
Honda.
Anche con la
RC212V "divora" i curvoni veloci, impressionando non tanto per la prestazione pura, ottenuta con un tempo di 1'30"535 e di poco più alta rispetto a quella della mattinata, ma per la costanza con cui riesce a scendere sotto al muro dell'1'31". Lo ha fatto per ben sette volte: non male se si pensa che solo lui e
Marco Simoncelli ci sono riusciti oggi pomeriggio.
"SuperSic" sembra aver immediatamente trovato un grande feeling con la sua
Honda e nel secondo turno è salito addirittura al secondo posto. Va detto però che si è anche reso protagonista di un'altra caduta, fortunatamente ancora senza conseguenze perchè avvenuta in uno dei punti più lenti del tracciato.
Resta il fatto che è riuscito a superare
Jorge Lorenzo, che comunque si è confermato terzo a circa mezzo secondo da
Stoner. Solo lo spagnolo può rovinare la festa all'australiano, ma al momento il terzo posto che rinvierebbe la conquista del titolo da parte del rivale sembra decisamente alla portata della sua
M1.
Anche perchè le
Yamaha sono parse particolarmente a loro agio su questo tracciato, come testimonia anche il quarto tempo di
Ben Spies davanti a
Dani Pedrosa. Tornando in casa Honda invece stupisce il sesto tempo di
Hiroshi Aoyama, così come il pomeriggio no di
Andrea Dovizioso, solamente decimo.
Ennesima sessione difficile per le
Ducati: l'unica
Desmosedici nella top ten è quella "clienti" di
Randy De Puniet, autore del settimo crono.
Nicky Hayden è 11esimo con la GP11.1 "base", mentre
Valentino Rossi è addirittura 13esimo con quella dotata del semitelaio in alluminio. I progressi mostrati a Motegi, dunque, sembrano già solo un bel ricordo.
MotoGp - Phillip Island - Libere 2
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