A differenza di Formula 1 e Superbike, la
MotoGp è rimasta l'ultimo campionato "top" ad aver mantenuto il formato tradizionale delle qualifiche, con un turno unico di prove ufficiali da 60 minuti, con il più veloce al termine di questi che conquista la pole position.
Le esigenze televisive, però, potrebbero cambiare tutto a partire dall'anno prossimo, stando a quanto riporta questa mattina la
Gazzetta dello Sport: le emittenti televisive di tutto il mondo, infatti, reputano troppo lungo da seguire un turno di un'ora, specie perchè l'audience tende a concentrarsi nel quarto d'ora finale, quando inizia la caccia vera e propria alla pole position.
Per questo la
Dorna e la
FIM starebbero pensando di
spezzettare in tre mini sessioni l'ora di prove: 30 minuti di prove libere in cui scenderanno in pista tutti, 15 minuti di prove ufficiali per le CRT, che varranno i posti in griglia dalla quinta fila in giù. Infine, 15 minuti di prove ufficiali per le MotoGp, con i palio i primi 12 posti dello schieramento.
Si tratta chiaramente di un sistema che ha i suoi pro ed i suoi contro: le
CRT avrebbero per la prima volta uno spazio tutto dedicato a loro, ma non potranno più ambire a conquistare un posto in griglia davanti alle
MotoGp. Cosa che per esempio è successa proprio ad
Aragon, dove
Aleix Espargaro si era messo dietro addirittura la
Honda di Alvaro Bautista.
Dal punto di vista della sicurezza, va detto che ci sarebbero meno problemi di traffico per tutti e anche questo è sicuramente un punto a favore. Ora è certo che le Case e i team avranno modo di discuterne nelle prossime settimane: del resto, da qui a fine mese sono in programma ben tre gare.
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