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Nakamoto continua la guerra contro la centralina unica

Il boss della HRC rivela l'esistenza di una proposta alternativa della MSMA e rivorrebbe più di un gommista

Durante il weekend di Phillip Island si era parlato di un fantomatico accordo tra le Case e la Dorna per l'introduzione della centralina unica in MotoGp dal 2014, con un compromesso che aumentava di 1.000 giri il regime massimo di rotazione dei motori. Stando a questa intervista che Shuei Nakamoto, vice-presidente della HRC, ha rilasciato a SpeedTv.com, si direbbe però che le trattative sui nuovi regolamenti siano ancora decisamente in alto mare, con i costruttori che non sembrano particolarmente intenzionati ad arrendersi su questo punto. "Ai costruttori interessa lo sviluppo, che è molto importante e non solo per la MotoGp. Il lavoro fatto sulle centraline è un qualcosa che poi può essere travasato anche sulle moto stradali, ma se ci viene imposta una centralina unica per tutti non avremo più modo di farlo. Imporre una decisione di questo tipo senza discuterne sarebbe una pazzia da parte della Dorna, inoltre ci imporrebbe di trovare una nuova piattaforma in cui fare il lavoro di sviluppo, che potrebbe essere la Superbike o l'All Japan Championship. E' chiaro però che la MotoGp sarebbe il campionato ideale per farlo, perchè parliamo dell'eccellenza mondiale per mezzi e piloti. In ogni caso noi spenderemo i nostri soldi, ma sarebbe meglio farlo qui". Nakamoto poi ha aggiunto un dettaglio importante relativo al contratto che lega la Casa giapponese alla Dorna fino al 2016: "E' vero, abbiamo un contratto, ma se la Dorna cambierà le regole con delle pazzie, allora questo potrebbe anche non essere più valido". E poi ha ricordato che le case possono anche mettere il veto alle novità regolamentare se trovano l'unanimità sulla loro posizione: "E' così e sulla centralina unica siamo tutti scontenti, anche Yamaha e Ducati. Ne abbiamo discusso anche a Motegi e quello che è emerso è questo. Se ci fosse una motivazione ragionevole dietro a questa proposta saremmo felici, ma non riusciamo a vederla". E il bersaglio successivo è la limitazione del regime di rotazione: "Anche questa mi sembra una pazzia, perchè non porta nessun calo dei costi. Anzi, saremmo tutti costretti a fare dei motori nuovi e questo finirebbe per aumentarli. Perchè dovremmo accettarlo? Anche in questo caso, se ci fosse una motivazione ragionevole saremmo felici di farlo, ma la Dorna non ci ha dato spiegazioni". Sul tema delle regole per il 2014, Nakamoto ha poi aggiunto che la MSMA, ovvero l'associazione dei costruttori, ha formulato una proposta alternativa a queste: "Abbiamo avuto parecchi incontri e abbiamo fatto una proposta, ma al momento è ancora confidenziale, quindi non posso dire nulla. Ne sentirete parlare presto comunque. Diciamo che è più un progetto da affrontare un passo alla volta, partendo dalla riduzione da sei a cinque motori nella prossima stagione". Infine, per migliorare lo spettacolo, ha detto che fosse lui a vestire i panni di Carmelo Ezpeleta per un giorno, riporterebbe un regime di concorrenza tra i gommisti, che potrebbe rendere più imprevedibili i valori in pista a seconda dei vari tracciati. "Un gommista unico non permette sorprese, ma con almeno due gommisti uno può realizzare delle gomme più adatte ad alcuni tracciati ed il concorrente invece adattarsi meglio ad altre. Questo permetterebbe di vedere dei valori in costante divenire, cosa che invece non può accadere con un solo gommista. Vincono sempre la moto migliore ed il pilota migliore, ma in passato con questa terza componente è capitato anche di vedere vincere delle moto private e mi viene in mente l'esempio di Makoto Tamada nel 2004, che vinse due gare con le Bridgestone quando tutti usavano le Michelin".

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