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A Jerez inizia a prendere forma la Ducati del futuro

Michele Pirro sta lavorando su un telaio inedito nelle forme e per quanto riguarda la posizione del motore

Si lavora davvero tanto in casa Ducati per cercare di colmare il gap nei confronti di Honda e Yamaha che la Desmosedici si porta dietro dalle ultime due disastrose stagioni. Con l'ingresso dell'Audi a Borgo Panigale hanno deciso di puntare su un approccio che potremmo definire "tedesco" per risalire la china e che impone di non sprecare nulla anche del lavoro fatto in passato. Fin dal Wrooom di Madonna di Campiglio, il nuovo direttore generale di Ducati Corse Berhard Gobmeier aveva detto senza mezzi termini che la prima versione della GP13 non sarebbe stata altro che un affinamento della moto del 2012, che secondo lui e gli ingegneri della Rossa aveva ancora importanti margini di crescita e che una moto vera e propria si sarebbe vista solamente a stagione inoltrata. Ebbene, questa moto sta iniziando a prendere forma sotto la cura del collaudatore Michele Pirro. Dopo il debutto di qualche settimana fa a Sepang, anche a Jerez nei primi due giorni infatti si sono viste delle novità importanti su quella che sarà la Desmosedici del futuro, che per il momento è stata denominata "laboratorio". Per prima cosa era impossibile non notare un telaio completamente inedito, che presenta travi molto più piatte rispetto a quelle delle GP13 utilizzate attualmente dai piloti ufficiali, che sono state anche coperte con alcune pelli di carbonio per non lasciare intravedere troppo. Cambiano però anche gli attacchi del motore e con esso anche il suo posizionamento all'interno del telaio. Questo è reso praticamente palese dalla nuova posizione del secondo scarico, che combacia praticamente con il profilo della carena Evidentemente a Borgo Panigale stanno ancora cercando la posizione migliore per il bilanciamento dei pesi, dopo aver deciso di puntare ancora con decisione sulla L a 90°, soprattutto dopo aver scoperto anche la Honda ne utilizza una piuttosto simile. Non è escluso però che in futuro non possa essere fatto qualcosa per rendere il propulsore più compatto e leggero. Restano ancora incerti i tempi del debutto in gara di questa moto, anche se il responsabile del progetto MotoGp, Paolo Ciabatti, aveva parlato dell'inizio dell'estate come data buona per vedere un qualcosa di concretamente diverso dalla moto attuale nell'intervista esclusiva che aveva concesso ad OmniCorse.it la scorsa settimana. Nel frattempo comunque va avanti anche lo sviluppo della versione attuale della GP13, con Nicky Hayden ed Andrea Dovizioso che hanno proseguito il lavoro di messa a punto con la distribuzione dei pesi che era già stata provata a Sepang. Inoltre hanno avuto modo di provare entrambi una carena inedita (il romagnolo ha montato anche un cupolino leggermente differente). E bisogna dire che ieri qualche spiraglio di luce ha iniziato a vedersi, con "Dovipower" che è riuscito a realizzare il quinto tempo, distanziato di appena sette decimi dalla vetta. Se è solo un fuoco di paglia o se effettivamente il vento sta iniziando a girare saranno solo le prime gare del Mondiale a dircelo.

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