Melandri: "In MotoGP riparto da zero, sarà molto dura"
Il ravennate avrebbe preferito correre con l'Aprila in SBK e non esclude un ritorno nel 2016
Marco Melandri dovrebbe essere orgoglioso di tornare in MotoGP con l’Aprilia, mentre il motociclista ravennate ha fatto sapere attraverso l’intervista alla Gazzetta dello Sport la sua delusione di dover lasciare la Superbike, nella convinzione che avrebbe potuto lottare per il titolo mondiale delle derivate di serie, mentre nella classe regina dovrà faticare…
Lascia la SBK senza aver vinto il titolo, ma con 19 vittorie e 49 podi…
“Mi pesa, perché ogni volta ho incontrato delle difficoltà che non mi hanno permesso di esprimere il mio potenziale”.
È per questo che avrebbe voluto restare in Supernike anche nel 2015?
“Io ho provato a rispettare il disegno iniziale dell’Aprilia di restare due anni in Superbike per vincere il titolo. Mi brucia tanto l’avere sprecato nel 2014 un Mondiale nel quale avevo tutto per vincere. Il 2015 doveva essere l’anno giusto”.
Il titolo, però, lo ha vinto Guintoli, il compagno di squadra…
“Non me ne frega niente. Finita l’ultima gara, non ho letto un giornale, non ho più riguardato nulla alla tv. Ho staccato la spina e non mi frega niente di quello che è stato”.
Che effetto fa rientrare in MotoGP…
“Sono sereno, non è che non sia convinto. Un conto è cominciare la stagione sapendo di puntare alla vittoria e un altro ricominciare da zero. Fa una gran differenza…”.
Non è da escludere, quindi, un ritorno in SBK?
“Con Aprilia ho un contratto di due anni. Per il 2016 è tutto aperto, decideremo se correre in MotoGP o in Superbike. In Aprilia sono consapevoli che il mio dubbio è legato all’avere alte motivazioni nel caso in cui dovessi far fatica. Io voglio lottare per vincere. E non sono sicuro che saremo pronti in due anni. Che saranno molto duri senza l’adrenalina per vincere”.
Come sarà l’Aprila per la MotoGP?
“La moto è un ibrido tra la Superbike e la MotoGP. In Malesia, in teoria, dovremmo avere il motore definitivo a valvole pneumatiche, ma non so se la ciclistica sarà quella definitiva. Nei test, una grossa difficoltà sono state le gomme, ma credo che sia soprattutto la ciclistica non all’altezza della moto. La SBK era sicuramente più bilanciata”.
Sarà un anno di esperienza…
“Siamo consapevoli che partiamo dietro. Sarà importante non perdere motivazioni e ho fiducia sotto questo aspetto. Potrò contare sulla forza della squadra, sono sicuro che tutti faranno in modo di fare crescere la moto. Però di certo, a oggi, non possiamo dire che siamo pronti. Tra tre mesi spero di sì…”.
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