Sono bastate due gare a
Marc Marquez per cominciare a scrivere il suo nome nel libro delle statistiche della
MotoGp. Per ora si tratta "solo" di una pole position, ma se domani il rookie della
Honda si riproporrà sugli stessi livelli di oggi ha davvero tante possibilità di salire anche sul gradino più alto del podio.
"El Cabronsito" era talmente convinto del suo potenziale sul tracciato texano di Austin che nei primi minuti è rimasto fermo nei box ad osservare gli avversari e poi ha optato per una strategia che prevedeva l'utilizzo di una sola gomma morbida. Alla fine però ha avuto ragione lui perchè con il suo 2'03"021 ha fissato il nuovo primato del tracciato texano, migliorando anche il tempo che aveva fatto nei test di un mese fa.
Fino a pochi istanti dalla fine il campione in carica della Moto2 aveva un vantaggio davvero disarmante nei confronti della concorrenza, ma all'ultimo giro
Dani Pedrosa si è avvicinato parecchio, chiudendo a soli 254 millesimi. La sensazione, dunque, è che l'unico che possa tenere il suo ritmo anche in gara sia proprio
"Camomillo", anche se non sarà facile.
Dal terzo in giù pagano tutti più di 1", a partire da
Jorge Lorenzo: il leader del Mondiale è riuscito a piazzare la sua
Yamaha in prima fila, ma ha addirittura rinunciato al suo ultimo tentativo, forse abbattuto dal pesante distacco che lo separava dalle due
RC213V, ma anche innervosito dai tanti colleghi che provavano a pendergli la scia.
Allo spagnolo si è avvicinato molto anche
Cal Crutchlow, che aprirà la seconda fila con la sua
M1 satellite del
team Tech 3. Il britannico è saltato davanti a
Stefan Bradl proprio sotto alla bandiera a scacchi, con il tedesco della
Honda LCR che non è parso troppo brillante nella ricerca della prestazione pura, a differenza che sul passo di gara.
La seconda fila si completa con la
Ducati di Andrea Dovizioso: il romagnolo è riuscito addirittura a scendere sotto al 2'04", mostrando ancora un lieve miglioramento. Domani però probabilmente sarà un'altra storia perchè la
Desmosedici fatica ancora molto a tenere il ritmo alla distanza.
Al settimo posto c'è
Alvaro Bautista, mentre per trovare
Valentino Rossi bisogna scorrere la classifica fino all'ottavo posto. Che il circuito di
Austin non fosse il suo preferito lo si era capito, ma il secondo e tre di distacco da
Lorenzo è davvero pesante. Senza contare che è riuscito a saltare davanti alla
CRT di Aleix Espargaro solo all'ultimo giro.
Proprio lo spagnolo si merita un fragoroso applauso, perchè arrivare a piazzare la sua
ART-Aprilia in terza fila è un'impresa quasi epica, che arriva anche dopo il miglior tempo nella Q1. In quarta fila invece si andranno a schierare le due
Ducati di Nicky Hayden e Ben Spies e la
Yamaha di Bradley Smith, che nella
Q1 ha avuto la meglio su
Andrea Iannone, eliminandolo e relegandolo al 13esimo posto in griglia.
In
Q1 hanno salutato il gruppo anche gli altri due italiani
Claudio Corti e Danilo Petrucci, che domani si andranno a schierare in settima fila con le loro
CRT. Da segnalare anche l'incidente che ha visti coinvolti
Bryan Staring e Karel Abraham, con il ceco che ha avuto la peggio, riportando la frattura di una clavicola.
MotoGp - Austin - Q2
MotoGp - Austin - Q1
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