Ora tocca a
Livio Suppo fare chiarezza sul futuro della
Honda HRC: subito dopo l'annuncio del ritiro di
Casey Stoner, il nome di
Valentino Rossi è tornato ad essere accostato a più riprese a quello della
Honda. Voci alimentate anche da quel "
tutto è possibile" che
Shuei Nakamoto si era lasciato scappare in quel di
Le Mans.
A distanza di un paio di settimane, subito dopo il Gp di Catalunya, il vice-presidente della
HRC ha però rilasciato un'intervista ad un giornalista giapponese nella quale la sua posizione nei confronti del pesarese è parsa decisamente diversa.
Nakamoto è stato piuttosto chiaro:
Valentino può ambire solo ad una moto satellite della Casa giapponese, ma non ad una di quelle del team interno.
Il responsabile marketing della HRC, dunque, ci ha chiarito la questione: "
Non è cambiato nulla rispetto a Le Mans. In Francia non c'è stata un'apertura a Valentino, c'è stato solo un fraintendimento con i media. In realtà anche in quel caso si parlava di moto satellite, perchè anche quelle sono da considerare Honda a tutti gli effetti. In questo momento noi stiamo valutando delle altre opzioni per il futuro".
Jorge Lorenzo viene accostato con insistenza alla Honda e Nakamoto ha ammesso anche di aver incontrato il suo manager a Barcellona...
"
E' vero, ma è stato soprattutto un incontro conoscitivo. Al momento non c'è nessuna trattiva in corso con Jorge".
Nel caso in cui Lorenzo dovesse rinnovare con la Yamaha, La HRC resterebbe comunque indifferente a Valentino?
"
Capisco che per gli italiani sia importante capire cosa farà Valentino l'anno prossimo, ma Nakamoto non è italiano. Per il discorso moto satellite però non ci sono preclusioni".
Insomma, una risposta che sembra non dare troppe speranze a chi sperava di vedere riunita dopo una decina d'anni l'accoppiata formata dalla
Honda e dal campione di Tavullia.
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