In questo weekend ha litigato a lungo con la sua
Honda RC212V, ma alla fine, quando contava,
Casey Stoner è tornato ad essere il
"Mostro della Laguna". Quella del
Gp degli Stati Uniti è stata senza dubbio una prova di maturità per il pilota australiano, che ha saputo reagire alle due "spallate" che
Jorge Lorenzo gli aveva rifilato al Mugello e al Sachsenring.
Una svolta importante per la sua carriera, visto che in passato non era mai riuscito a reagire con questa grinta ai momenti di difficoltà. La sua gara poi è stata perfetta anche dal punto di vista tattico: all'inizio ha lasciato sfogare
Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, per poi sfiancarli alla distanza e andare a prendersi la quinta vittoria del 2011.
Il primo ad alzare bandiera bianca è stato il suo compagno di squadra, che ha subito un bellissimo sorpasso al Cavatappi poco dopo la metà della gara.
Stoner poi si è gettato all'inseguimento di
Lorenzo, cui va comunque il merito di aver comandato con autorità per oltre 25 giri. A 6 giri dal termine però ha dovuto cedere il passo al leader della classifica iridata, probabilmente anche a causa degli acciacchi dovuti alla brutta caduta di ieri.
Resta il fatto però che
Stoner ha martellato sotto all'1'22" praticamente fino all'ultimo giro, completando un sorpasso da brividi anche ai danni di
Lorenzo, tenendo il gas spalancato all'esterno della piega a sinistra che porta alla prima staccata. Un sorpasso che gli consente di tornare a +20 sullo spagnolo.
Sul terzo gradino del podio alla fine è salito
Pedrosa, che però ad un certo punto ha patito un calo fisico. Del resto, l'operazione alla spalla è tutto sommato ancora fresca. Più indietro invece
Ben Spies ha coronato nel finale una bella rimonta ai danni di
Andrea Dovizioso.
Nelle prime fasi di gara l'americano della
Yamaha ha perso parecchio tempo a causa di una brutta partenza e di un duello con
Valentino Rossi che aveva permesso al
"Dovi" di scappare.
"Texas Terror" però non si è perso d'animo e di giro in giro ha limato il suo ritardo, fino a raggiungere l'avversario a quattro giri dal termine e riuscire nel sorpasso una tornata più tardi.
Ma veniamo al capitolo
Ducati: oggi non è sembrata esserci troppa differenza tra la
GP11.1 e la
GP11, con
Rossi e Nicky Hayden che hanno fatto tutta la gara in tandem. Alla fine è stato l'italiano a tagliare il traguardo in sesta posizione, anche se con un ritardo ancora un volta abissale dai primi.
Senza contare poi che la squadra di Borgo Panigale deve ringraziare anche un errore di
Alvaro Bautista, senza il quale fose le
Desmosedici avrebbero rischiato di ritrovarsi nuovamente alle spalle della
Suzuki proprio come al
Sachsenring: lo spagnolo è caduto proprio quando aveva agganciato le due Rosse e sembrava prossimo al sorpasso.
Dura appena sette giri la gara di
Marco Simoncelli, ritirato per una scivolata innescata da una perdita di grip all'anteriore.
"SuperSic" comunque non sembrava poter reggere il passo dei primi tre, visto che viaggiava alle spalle di
Dovizioso, in quinta posizione. Ritirati poi anche
Cal Crutchlow, vittima di una caduta, e la wild card
Ben Bostrom, fermato da un problema tecnico alla sua
Honda RC212V.
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