Un ultimo giro clamoroso ha permesso a
Jorge Lorenzo di riscrivere la storia del circuito di
Laguna Seca. Con il suo 1'20"554 ha battuto due volte
Casey Stoner: nella caccia alla pole position del
Gp degli Stati Uniti classe MotoGp, ma anche migliorando il vecchio primato del tracciato californiano, che l'australiano aveva stabilito nel 2008.
Sembrava tutto già apparechiato per la pole position del pilota della
Honda, debilitato anche da una leggera forma influenzale, ma proprio sotto alla bandiera a scacchi lo spagnolo della
Yamaha ha sfoderato il miglior T4 dell'intera due giorni, beffandolo per appena 74 millesimi. Ma quello che conta di più per il maiorchino sono i ben otto giri realizzati al di sotto dell'1'22".
Dopo aver dominato la giornata di ieri,
Dani Pedrosa oggi non è riuscito a reggere il passo dei suoi due rivali nella caccia al titolo, vedendosi rifilare oltre tre decimi, ma riuscendo comunque a conquistare un posto sulla prima fila dello schieramento con la
RC213V in configurazione 2013. E questo sarà importante perchè il pilota della
Honda comunque sembra avere un passo migliore del compagno di squadra, che invece monta solamente il motore nuovo.
Tutta
Yamaha la seconda fila dello schieramento, che si aprirà con
Ben Spies. Il pilota di casa non ha avuto modo di provare a sparare l'ultima cartuccia, in quanto vittima di una brutta caduta ad una decina di minuti dal termine. Vederlo barcollare nella via di fuga aveva fatto pensare al peggio, ma poi
"Texas Terror" si è ripresentato al box senza particolari problemi.
Il derby interno al team
Tech 3 ha visto
Cal Crutchlow riuscire a prevalere su
Andrea Dovizioso. E' anche vero però che il pilota britannico ha realizzato il suo miglior giro sfruttando la scia di
Lorenzo. L'italiano invece ha badato soprattutto a sistemare l'assetto della sua
M1 in ottica gara.
Settimo tempo poi per
Alvaro Bautista, che in qualifica è riuscito a fare un importante passo avanti rispetto a quanto fatto vedere fino ad ora in questo weekend. Il pilota del
Team Gresini ha chiuso davanti alla prima delle
Ducati, che è quella di
Nicky Hayden: gli aggiornamenti di motore non sembrano aver dato i vantaggi sperati alle
GP12, che continuano a viaggiare ad oltre 1" dalla pole.
La terza fila poi si completa con
Stefan Bradl, mentre
Valentino Rossi si è dovuto accontentare ancora una volta del decimo tempo. Il problema del
"Dottore" è sempre il solito: anche montando la gomma a mescola morbida, il cronometro non ne vuole sapere di fermarsi su tempi migliori. Il distacco di sette decimi dal tedesco che lo precede infatti è davvero pesante.
E l'ennesima riprova delle sue difficoltà è data dalla vicinanza delle due
ART-Aprilia di Randy De Puniet ed Aleix Espargaro. Il francese è stato ancora una volta il più veloce tra i piloti in sella alle
CRT ed oggi si è portato a soli quattro decimi dalla
Ducati numero 46. Per lui poi c'è stata anche la gioia di mettersi dietro le due
GP12 satellite dei rientranti
Karel Abraham e Toni Elias (sostituto dell'infortunato
Hector Barbera per questa gara), rispettivamente 14esimo e 17esimo.
Da segnalare, infine, la spettacolare caduta di
Mattia Pasini avvenuta alla penultima curva. Fortunatamente però ne è uscita malconcia solo la
ART-Aprilia, mentre il pilota romagnolo se l'è cavata solo con qualche botta. Rimasto fuori dal 107% l'esordiente
Steve Rapp, la cui
CRT della Attack Performance sembra ancora troppo acerba: ora bisognerà vedere se la direzione gara gli consentirà di partecipare alla gara di domani o meno.
MotoGp - Laguna Seca - Qualifiche
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