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Indianapolis: la protesta dei piloti per l'asfalto

L'asfalto rifatto in più punti è un caso: non c'è grip e si deve guidare come sul bagnato!

Le parole più chiare le ha pronunciate Andrea Dovizioso: "Nel primo turno di prove libere si doveva guidare come sul bagnato!". Eppure ad Indianapolis c'era il sole!. I piloti hanno preferito inanellare un giro dopo l'altro per capire come e dove affrontare le insiedie di un tracciato che è stato appositamente riasfaltato nel tratto infield, dopo che l'anno scorso era stato rifatto il pezzo dell'ovale. Sono sparite le buche (con buona pace della Ducati che le soffriva tantissimo), ma è emersa un'altra anomalia: "La tenuta dell'asfalto varia ogni dieci metri - ha proseguito Dovizioso - specie nelle prime fasi era veramente molto difficile capire quanto tenesse. Ed è andato forte chi rischiava di più. Poi le cose sono andate migliorando, quando la traiettoria è andata gommandosi un po' alla volta". Sulla Gazzetta dello Sport bastano poche parole all'esperto Loris Capirossi per spiegare una situazione insostenibile: "Il giroscopio - racconta Loris - rileva inclinazioni di 62-63°, qui a Indianapolis non riuscivano ad andare oltre 52 gradi, quasi come sul bagnato dove si piega dai 48 ai 50 gradi. Il che è tutto dire...". La situazione andrà migliorando oggi, anche perché non girano solo le MotoGp, ma ci sono anche 125 e Moto2 a collaborare nel mettere della gomma in terra. La storia di Indianapolis con la MotoGp è sempre travagliata e già si parla di levare le tende per andare a correre ad Austin, nel Texas, la prossima sede del Gp degli Usa di Formula 1...

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