Ci hanno provato anche i gabbiani di
Phillip Island a mettergli i bastoni tra le ruote, ma ci sarebbe voluto un vero e proprio cataclisma per negare a
Jorge Lorenzo la gioia di portare la sua
Yamaha in pole position nel
Gp d'Australia, dopo un weekend che lo aveva visto fin qui grande protagonista.
Durante la prima uscita della Q2 il maiorchino ha dovuto fare i conti con un contatto molto ravvicinato con uno dei pennuti che abitano l'isola australiana, che si è alzato in volo troppo tardi venendo centrato in pieno dalla
M1 del "Black Mamba" subito dopo uno degli scollinamenti del tracciato.
Jorge però non ha fatto una piega, ha completato il suo primo run in seconda posizione e poi è rientrato ai box per montare una gomma nuova. Ed è stato proprio qui che ha fatto la differenza, diventando il primo pilota della storia capace di scendere sotto all'1'28" a Phillip Island con uno strepitoso 1'27"899, che ha finalmente posto fine ad un'astinenza che durava dalla gara di Jerez.
Un crono che gli ha consentito di distanziare di 221 millesimi il leader del Mondiale
Marc Marquez, che con la sua
Honda è stato l'unico in grado di contenere il distacco dal poleman. Per il rookie spagnolo, che domani si giocherà il primo match point nella corsa al titolo, era fondamentale comunque marcare a uomo il suo rivale.
Per la seconda gara consecutiva trova un posto in prima fila
Valentino Rossi: il "Dottore" si è visto rifilare ben sette decimi dalla
M1 gemella, ma per lui si tratta comunque di un risultato importante, visto che questo format di qualifica gli è sempre stato molto indigesto praticamente per tutta la stagione.
A mancare un po' in questa qualifica è stato
Dani Pedrosa, che non è riuscito a fare meglio del quinto tempo, alle spalle anche della
Honda del Team Gresini affidata ad
Alvaro Bautista, autore di un dritto che lo ha penalizzato quando stava realizzando la sua miglior prestazione. La seconda fila si completa poi con la
Yamaha di Cal Crutchlow.
Dietro di lui apre la terza il compagno di squadra
Bradley Smith, che sarà affiancato dalle due
Ducati di Nicky Hayden ed Andrea Dovizioso, che si ritrovano rispettivamente a 1"3 ed 1"7. L'italiano ha dovuto guadagnarsi l'accesso in Q2 durante la Q1, così come
Andrea Iannone, che scatterà decimo davanti alle due
CRT di Colin Edwards e Randy De Puniet, finiti entrami ruote all'aria nei primi minuti della sessione.
Questa volta è rimasto tagliato fuori dalla sessione conclusiva
Aleix Espargaro, che non ha avuto problemi a nascondere un certo disappunto nei confronti di
Yonny Hernandez, reo secondo lui di averlo ostacolato in maniera evidente nella Q1. Eliminati anche
Claudio Corti, Danilo Petrucci e Luca Scassa, che si andranno a schierare nell'ordine 14esimo, 17esimo e 20esimo.
Per la gara di domani sarà poi da tenere in considerazione l'incognita gomme: la
Bridgestone ha imposto a tutti l'utilizzo della gomma dura al posteriore, ma oggi ci sono stati grandi problemi di blistering, quindi potrebbe esserci un'importante riduzione della distanza di gara. Si attendono notizie in merito dalla FIM.
MotoGp - Phillip Island - Q2
MotoGp - Phillip Island - Q1
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