La gara del
Mugello della
MotoGp ha confermato quella che era stata la sensazione di tutti nell'arco del weekend:
Jorge Lorenzo ne aveva veramente troppo in più del resto del gruppo sul saliscendi toscano ed è andato incontrastato a conquistare la sua quinta vittoria stagionale, che può anche assumere una grande importanza in ottica campionato.
In questo modo, infatti, il portacolori della
Yamaha ha risposto immediatamente alla vittoria di
Dani Pedrosa al
Sachsenring, rimettendolo a 19 punti di distanza. Ma soprattutto ha staccato prepotentemente
Casey Stoner, che ha sbagliato per il secondo weekend di fila, chiudendo solo ottavo e precipitando a -37. Che sia
"Camomillo" ora il vero sfidante nella corsa al titolo?
Ma veniamo ora alla gara che, come detto, è stata veramente senza storia. Dopo aver concesso a
Pedrosa il solito scatto bruciante, il
"Martillo" ha preso il comando delle operazioni fin dalla prima staccata e non lo ha più mollato fino al calare della bandiera a scacchi.
Solamente nella parte centrale della corsa il rivale della
Honda ha provato a ricucire lo strappo di
Jorge, piazzando anche il giro più veloce della corsa per due tornate consecutive. La risposta di
Lorenzo però non ha tardato ad arrivare e così
Dani ha preferito tirare i remi in barca e portare a casa i punti del secondo posto, chiudendo con un distacco di oltre 5" dal connazionale.
Nel suo piccolo ha scritto una piccola pagina di storia della
MotoGp anche
Andrea Dovizioso, che ha conquistato il quarto podio stagionale, il terzo consecutivo. Erano davvero tantissimi anni che un pilota privato non riusciva in un'impresa di questo tipo e il pilota della
Yamaha Tech 3 ha addirittura provato ad infastidire
Pedrosa nelle primissime fasi di gara.
Poi però non è riuscito a reggere il ritmo dei primi due e si è dovuto accontentare di battagliare per il gradino più basso del podio con uno strepitoso
Stefan Bradl. Il tedesco ha retto davanti al
"Dovi" fino penultimo giro, poi ha dovuto cedere di fronte alla strepitosa staccata dell'italiano alla
San Donato.
Nella tornata conclusiva poi il pilota della
Honda LCR si è dovuto difendere dal ritorno della
Ducati di Nicky Hayden, sul quale ha effettuato anche un manovra alla
Materassi, portandolo verso l'esterno e facendolo scivolare al settimo posto, alle spalle anche di
Valentino Rossi e Cal Crutchlow.
Un
Rossi che forse se fosse partito un filino meglio avrebbe anche potuto provare a battagliare per il podio. Come aveva detto prima del via, infatti, la sua
GP12 si è ben comportata nella seconda parte di gara quando le gomme hanno iniziato a perdere prestazione, recuperando anche botte di mezzo secondo al giro su
Dovizioso e Bradl, che però ormai erano troppo lontani.
Solo ottavo al traguardo
Casey Stoner, che paga a carissimo prezzo un errore commesso nel corso del decimo giro, quando è arrivato lunghissimo al Correntaio, ripartendo in coda al gruppo delle
MotoGp vere e proprie. L'australiano poi è andato a scavalcare
Hector Barbera, disperso dopo la grande qualifica di ieri, ed Alvaro Bautista, nei confronti del quale è entrato piuttosto duramente alla
Lucco-Poggio Secco, andando anche a sporcare la tuta dello spagnolo.
11esimo, a quasi un minuto di ritardo, un acciaccato
Ben Spies, che ha preso il via della corsa nonostante fosse molto debilitato dal punto di vista fisico a causa di un forte mal di stomaco. Non bisogna stupirsi, dunque, se ha disputato la sua corsa in tandem con la prima delle
CRT, che è la
ART-Aprilia di Randy De Puniet.
Da segnalare anche la bandiera nera esposta a
Michele Pirro: il pilota del
Team Gresini era rientrato ai box dalla stringa della
Casanova-Savelli dopo che la sua
FTR-Honda aveva patito il cedimento della catena. Una manovra chiaramente vietata in gara, visto che consente di saltare circa due terzi di pista.
MotoGp - Mugello - Gara
MotoGp - Classifica campionato
Top Comments