Per la quarta gara di fila
Jorge Lorenzo si è dovuto accontentare del secondo posto a
Phillip Island, ma quello ottenuto oggi ha sicuramente un peso specifico diverso rispetto ai tre precedenti. Complice anche il ritiro di
Dani Pedrosa, lo spagnolo della
Yamaha si è infatti laureato campione del mondo della
MotoGp per la seconda volta in carriera e lo ha fatto con una gara d'anticipo.
Il maiorchino non ha avuto problemi ad ammettere che tagliare il traguardo è stato come liberarsi di un peso: "
Mi sento completamente liberato, mi sono tolto davvero un bel peso. Sono felice e voglio godermi questo momento e questo risultato che è stato molto difficile da raggiungere".
Poi è passato a raccontare come è stato gestire una seconda parte di stagione in difesa, di fronte ad una
Honda che era cresciuta davvero molto: "
Devo ammettere che siamo stati anche un po' fortunati e Dani invece sfortunato in quel casino che è successo a Misano: lui ha fatto 0 punti e noi 25, quindi questo ci ha dato un bel vantaggio. Anche noi però eravamo stati sfortunati in Olanda, quindi in un certo senso le cose si sono un po' pareggiate. Nella seconda parte della stagione però Pedrosa e la Honda erano davvero molto forti e quindi è stato fondamentale mantenere alta la concentrazione e non cercare di fare di più del necessario quando era impossibile farlo. E' stata molto dura rimanere calmi, ma questo titolo è il frutto della costanza e della calma, ma anche dell'essere riuscito a non commettere errori".
Ora che il titolo è in bacheca, da
Valencia però si tornerà a guidare "por fuera": "
Por fuera ormai è difficile riuscire a farlo, è molto complicato, soprattutto con le MotoGp di oggi. Però sicuramente a Valencia, con il campionato già vinto e avendo scaricato un po' la pressione, riuscirò a tornare a lottare per la vittoria".
Quando gli è stato chiesto di fare un confronto tra i due
Mondiali,
Jorge non ha avuto dubbi nell'indicare questo come più bello rispetto a quello del 2010: "
Credo che sia più bello questo. Sicuramente quello del 2010 è stato molto emozionante, perchè è stato il primo, ma quello di quest'anno è stato più combattuto. C'è voluta più pazienza e più capacità di non commettere errori, capendo quando era il caso di provare a vincere e quando invece di accontentarsi di un secondo posto, andando sempre al limite, ma senza superarlo. Sono molto orgoglioso di essere riuscito a fare questo cambiamento, perchè in passato ero un pilota che sbagliava per eccesso di grinta".
Infine, è stato come sempre diplomatico quando gli è stato chiesto come sarà accogliere
Valentino Rossi da numero 1 in
Yamaha: "
Non ho ancora deciso se metterò il numero 1 sulla carena o meno, però sono contento che Valentino ritorni alla Yamaha e che potrà disporre di una moto competitiva, che gli consentirà di tornare a lottare per la vittoria. Come ho già detto più volte, credo che sia positivo per la Yamaha, che avrà un team molto competitivo l'anno prossimo".
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