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In casa HRC temono le conseguenze del terremoto

La fabbrica è salva, ma i dipendenti fanno fatica a raggiungerla e i fornitori non lavorano

Finalmente quest'anno la Honda sembra aver azzeccato in pieno il progetto della RC212V, che potrebbe essere l'arma del riscatto dopo tanti anni di magra. All'interno della Casa giapponese però comincia ad esserci un pò di preoccupazione legata allo sviluppo del bolide di Casey Stoner, Dani Pedrosa ed Andrea Dovizioso perchè lavorare nella sede della HRC è diventato complicato dopo il terremoto e lo tsunami. Ad ammettere queste difficoltà è stato il grande capo Shuei Nakamoto che, dopo aver ribadito che la sede non ha riportato grossi danni, ha spiegato però che è il contesto in cui ci si trova a dover lavorare che non è assolutamente facile. "Siamo stati fortunati perchè non abbiamo avuto particolari problemi, anche se in questo momento è difficile lavorare nella nostra sede centrale: a causa delle restrizioni energetiche non possiamo farlo per più di cinque ore al giorno infatti" ha spiegato Nakamoto. "Inoltre è molto difficile raggiungere l'ufficio perchè i treni non arrivano più alla stazione di Asakadai, la più vicina a noi. A causa di questa situazione molte persone cercano di venire in macchina, ma ora il traffico è incredibilmente pesante e si sta fino a tre ore in coda per raggiungere la HRC. Non bisogna dimenticare poi che è difficile trovare il carburante perchè le pompe di benzina sono chiuse" ha aggiunto. Al momento però il problema che sembra preoccupare di più è quello legato ai fornitori: "Molti di loro non sono in grado di lavorare al momento e questo può potenzialmente diventare un problema per l'attività racing nelle prossime settimane. Per ora abbiamo tutto ciò che ci serve per il Qatar e per Jerez, ma se la situazione non cambia nelle gare successive potremmo trovarci in difficoltà. La speranza è di risolvere tutto il prima possibile".

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