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La Ducati sfida lo spirito del regolamento?

Il debutto della GP11.1 sembra raggirare il contingentamento dei test

In Formula 1, negli ultimi anni, si è sentito spesso parlare di violazioni allo “spirito del regolamento”. I tecnici del Circus, infatti, ormai studiano a fondo i regolamenti tecnici, andando alla ricerca di un’eventuale falla in cui inserirsi per provare a trarre un vantaggio di tipo prestazionale. L’esempio più eclatante di queste ultime stagioni è senza dubbio quello del famigerato diffusore con il buco della Brawn. In quel caso, come è stato spiegato in tante occasioni, era la norma ad essere scritta in maniera poco chiara, quindi l’idea di Ross Brawn non violava assolutamente il regolamento, quanto lo spirito con cui questo era stato scritto. Probabilmente ora stiamo assistendo a qualcosa di simile nella MotoGp, con l’imminente debutto della Ducati Desmosedici GP11.1. Questa è la sigla che a Borgo Panigale hanno scelto per la moto con cui correrà Valentino Rossi ad Assen, che altro non è che la neonata GP12 dotata però del motore da 800 cc. E’ vero che il “Dottore” fino ad oggi l’ha guidata solo con il propulsore 1000, ma di fatto questa ciclistica è stata deliberata da lui in prima persona, quindi si tratterebbe del primo caso in questa stagione in cui delle modifiche sono state approvate direttamente da un pilota titolare e non da un collaudatore. Sia chiaro, nessuna regola impedisce di adattare la propria moto in base ai dati raccolti sullo sviluppo della 1000, ma in questo caso la sensazione è che il concetto sia stato completamente ribaltato, con il prototipo pensato per il 2012 che all'improvviso viene adattato ai regolamenti della 800 cc. La Ducati, quindi, non ha infranto nessuna norma scritta, ma certamente ha gabbato lo spirito con cui le norme sono state scritte, vale a dire che non si può e non si deve aggirare il contingentamento dei test, secondo cui i piloti titolari possono provare le moto della stagione in corso solo durante le sessioni di test collettivi. C’è un altro aspetto che va guardato con interesse: gli uomini della Rossa puntano a trarre il massimo vantaggio da questa scelta anche in chiave 2012. L’IRTA e la FIM hanno concesso solo otto giorni di prove private per sviluppare i nuovi prototipi con i piloti titolari e la Ducati ne ha già utilizzati cinque. Dunque, sfrutteranno legittimamente tutti i weekend di gara per trarre indicazioni sul comportamento del nuovo telaio e mettere a punto l'interessante cambio seamless. La Ducati, comunque, ha fatto una scelta molto coraggiosa, visto che ad Assen Rossi guiderà per la prima volta la moto nel suo insieme, cioè il nuovo telaio con il motore 800 ed il cambio seamless, quindi un salto prestazionale immediato è tutt’altro che scontato per il binomio tricolore. Ma se invece dovesse esserci una rapida inversione di tendenza, sorgerà spontanea una domanda: come reagirà la concorrenza? È facile prevedere che qualcuno storcerà il naso e nel paddock c'è già chi alimenta qualche polemica. Da una parte c'è chi pensa che Valentino merita un mezzo più competitivo e dall'altra chi sostiene che si chiude un occhio solo per il “Dottore”. Da che parte state?

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