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Non esistono moto perfette. Solo moto che si addicono allo stile di guida del pilota. E Valentino è il più grande pilota di sempre”. Alla vigilia del primo test di
Rossi sulla
Ducati, l’ingegnere
Filippo Preziosi, papà di tutte le
Desmosedici e Direttore Generale Ducati Corse, parla della avventura più attesa, delineando strategie e nuovi metodi di lavoro.
“
Cominceremo la prova con la GP10 di Casey e due GP11. Una avrà il motore Big Bang (considerato leggermente più docile, ndr)
e l’altra sarà equipaggiata con lo Screamer. Quindi faremo un paragone tra i dati ed inizieremo a costruire un database con le informazioni. In base ai commenti di Valentino e di Nicky Hayden decideremo quale direzione prendere”.
Preziosi, come tutti del resto, non sta più nella pelle: “
Mi dicono che assistere al de-briefing tecnico di Rossi è come seguire una lezione d’ingegneria all’Università. Solo molto più divertente”.
La due giorni di test nell’angusto circuito di
Valencia, partirà domani alle 10:30: “
Tra poco parlerò con Valentino e dovrò chiedergli di svegliarsi presto (the Doctor è poi entrato nel box Ducati protetto dal cappuccio della sua felpa nera perche, formalmente, fino al 31 Dicembre è ancora un rider Yamaha).
Così iniziamo col piede sbagliato” scherza Preziosi riferendosi al fatto che VR46 piace dormire fino a tardi, “
ma in questi test non cercheremo i giri veloci. È un lavoro da svolgere con tranquillità. Senza pressioni sui tempi e performance”.
Con l’arrivo del fenomeno a Borgo Panigale dovranno ri-analizzare ogni scelta passata ed abituarsi al modus operandi del
Dottore: “
Infatti cambierà anche la struttura ai box” prosegue l’ingegnere, “
a Burgess, capomeccanico che stimo da una vita, spetta l’ultima parola e si relazionerà con Flammini (anche lui in arrivo dalla Yamaha, ndr)
e il nostro Bistecca (Gabriele Conti, ndr)
in base alle sensazioni di Valentino. Lo scambio d’informazioni con il pilota è un aspetto cruciale del nostro lavoro”.
I prossimi giorni serviranno quindi a costruire le fondamenta della partenrship tra Rossi e la “Rossa”. Il tempo a disposizione è ridotto, “
perché in Moto Gp non c’è un attimo di respiro” puntualizza il dg, “
e la concorrenza si è rafforzata. Stoner alla Honda fa paura, ma non c’è da spaventarsi, c’è da lavorare”.
E il mondo si domanda se il Dottore riuscirà a portare, come ha fatto con la Yamaha Mission-One, la
GP11 ai vertici del motociclismo contemporaneo: “
Sono molto triste di aver perso Stoner, rider sincero e fortissimo. Non pensavo di essere così legato. Lui era capace di portare il veicolo al limite in pochi giri, anche se ogni tanto l’avrei ucciso” sorride
Preziosi, “
ma Rossi, oltre ad essere il più grande, è una persona che mi ha sempre affascinato,e quando un tuo rivale ti affascina è sempre una cosa pericolosa. Adesso che Valentino è con noi, e sto iniziando a conoscerlo meglio, capisco perché i suoi amici e tutti quelli che ci hanno lavorato assieme, sarebbero pronti a buttarsi nel fuoco per lui”.
L’hospitality
Ducati era stipata di giornalisti. Centinaia le auto parcheggiate nell’enorme piazzale a ridosso della pista. Il paddock brulica di personale e addetti ai lavori. Mai, nella storia della
MotoGp, i test di fine stagione avevano attirato così tanta attenzione.
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