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Rossi si riprende la scena, ma non il primato

Il secondo posto di Valentino ci restituisce un combattente: dà una lezione a Marquez ma patisce Lorenzo

Gli occhi che ridevano di Valentino Rossi erano la fotografia del Gp del Qatar, gara di apertura della MotoGP 2013. Forse non ci credeva nemmeno lui di essere arrivato secondo nella gara del ritorno in sella alla Yamaha. Il Dottore, per dirla alla Guido Meda, c’è. Sarà uno dei protagonisti della stagione: i riflettori si sono riaccesi anche sul pilota di Tavullia dopo due anni vissuti nel buio più profondo. ROSSI IL COMBATTENTE Vale sa che non avrà vita facile in un campionato che ha perso il “pensionato” Casey Stoner, l’australiano per ora preferisce andare a caccia di canguri a casa sua, ma il livello della serie 2013 promette sorpassi e spettacolo. Rossi ha fatto appieno il suo dovere: mettere alle spalle le Honda dopo una qualifica disastrosa e un errore nelle prime fasi della corsa che lo ha fatto scivolare indietro. Sapeva di avere un passo per illuminare la notte di Losail e si è divertito a infilare uno alla volta avversari coriacei come Pedrosa, Crutchlow (velleitario nel cercare sempre la staccata all’esterno che poi ha pagato con un dritto da pivello) e Marquez. UN DECIMO NEL TASCHINO Questo Rossi che torna subito sul podio alle spalle di sua maestà, Jorge Lorenzo, deve ritrovare la sua dimensione. Nella fase critica della corsa, quando anche le gomme Bridgestone hanno iniziato sentire la distanza, Valentino ha ammesso di aver ritrovato quel decimo in più degli altri per rimontare. Buon segno, ma è lui stesso ad ammettere che per adesso si può permettere di tirare fuori dal taschino della tuta solo un decimo. MANCA LA CONFIDENZA IN QUALIFICA Gli uomini della Ducati avevano pensato che li avesse persi tutti nel biennio con un bilancio fallimentare in… rosso, ma certo non c’è più quel mezzo secondo che poteva far valere nei momenti topici per vincere, anzi per dominare. Vale dice di non avere ancora la confidenza con la M1 per trarne il massimo nei due giri secchi della nuova qualifica, ma sta di fatto che dallo spagnolo campione del mondo in carica le ha prese di santa ragione. E non sarebbe riuscito a prendere Lorenzo nemmeno se non avesse commesso l’erroraccio che lo ha ricacciato nella mischia, anche se il suo passo di gara era diventato molto interessante quando si è liberato della Desmosedici di Andrea Dovizioso, un “incubo” che gli si è materializzato davanti e che andava esorcizzato in fretta. PIAZZAMENTO D’ONORE Insomma, Valentino ride felice per un secondo posto: qualche anno fa sarebbe stato nero come la pece a commentare un posto d’onore, specie alle spalle del compagno di squadra, ma ha dimostrato di non essere affatto “bollito” come in diversi lo hanno bollato. Nella maturità dei suoi 34 anni Rossi è pienamente consapevole delle sue possibilità: dovrà sfruttare ogni minimo errore del “capitano” Jorge per prendersi le soddisfazioni che si merita, tanto più che ha ritrovato il gusto della battaglia e il piacere di stare in moto senza temere la caduta improvvisa. ROSSI CONSAPEVOLE Abbiamo ritrovato un Dottore consapevole dei suoi mezzi che nella bagarre si esalta: ha valutato la qualità, il coraggio e la determinazione del nuovo che avanza. Marc Marquez è una minaccia. Seria. Molto seria. Il debuttante della Honda, infatti, dagli iberici è visto (e trattato) come il nuovo Valentino. Sfrontatezza giovanile, innato talento, velocità naturale, coraggio al limite della temerarietà sono gli elementi che compongono il puzzle del ventenne di Cervera che ha già vinto due mondiali, uno in 125 e l’altro in Moto2. MARQUEZ, IL NUOVO CHE AVANZA Valentino ha voluto misurare la sfrontatezza di Marquez in un corpo a corpo entusiasmante, fatto di staccate e sorpassi al limite che hanno nobilitato con il pepe dello spettacolo l’apertura del mondiale. Ed è riuscito a tenerlo dietro usando il suo repertorio migliore. Insomma, gli ha voluto dare un segnale per ribadire il suo rango di top rider al cavallo di razza spagnolo che sembra approdato in MotoGP per bruciare le tappe. MARC SI PRENDE I GALLONI HONDA? Lo deve aver capito al volo Dani Pedrosa che si è fatto da parte con l’irriverente connazionale che vuole cucirsi subito i galloni del capitano Honda. Come lo ha capito Rossi che, invece, non si è lasciato intimorire dall’attacco di ritorno di Marc, subito dopo che il baby era stato infilzato dal Dottore. Schermaglie importanti per sancire le gerarchie di un campionato che promette scintille. LORENZO IMPERTURBABILE Chi, per il momento, non teme avversari è Jorge Lorenzo: Porfuera sembra di un altro pianeta. Sigla la pole, parte come un razzo e va in testa per cercare di fare una corsa solitaria. Ogni anno riesce a limare anche quei piccoli difetti che, da perfezionista, nell’inverno analizza con lucida freddezza: adesso è un fulmine anche al via. Oggi è indiscutibilmente il punto di riferimento della MotoGP. Ha in mano lo scettro della categoria e non sembra disposto a cederlo a nessuno: non pare temere nemmeno la battaglia psicologica che Rossi è capace di tessere con le armi mediatiche. La coppia di piloti Yamaha è ben assortita: quest’anno lavora senza muri divisori e i due campioni si rispettano, ma sono in molti a domandarsi quanto potrà durare questa sintonia…

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