Molti potrebbero vedere la scelta fatta da
Andrea Dovizioso per il 2012 come un passo indietro, ma a quanto pare il pilota romagnolo non sembra assolutamente pensarla così. E' vero che ha lasciato la squadra ufficiale
Honda per approdare al
team Tech 3, una struttura satellite della
Yamaha, ma, a giudicare dall'intervista rilasciata oggi alla
Gazzetta dello Sport, "Dovipower" è convinto di poter fare molto bene.
Quella che colpisce maggiormente è la risposta data all'ultima domanda, ovvero quella legata all'obiettivo minimo per il 2012. Senza esitazione
Andrea ha detto: "
Finire terzo, come nel 2011". Un ennesimo segno della convinzione con cui ha portato a termine questo importante passo per la sua carriera.
"Dovi", infatti ha confermato di non avere rimpianti: "
Spaventato no, piuttosto sono molto eccitato. Ma non so come la Yamaha funzioni internamente e non conosco i suoi tempi di reazione. Ho diversi punti interrogativi, ma questa è una sfida in cui credo, altrimenti non avrei fatto questa scelta".
Anzi, il pilota di Forlì si è detto certo del fatto che la
Yamaha non farà troppe differenze tra i suoi piloti: "
E' una realtà più piccola della Honda e non credo che abbiano la possibilità e soprattutto la voglia di fare differenze come accade alla Honda. Sono convinto di fare un buon lavoro con gli ingegneri, poi sul materiale e su quando mi verrà fornito vedremo".
Andrea ha deciso di fidarsi della struttura tecnica di
Hervé Poncharal, ma per ora non ha ancora scelto il suo
capotecnico: "
Sembrava potesse arrivare quello di Bautista ma è saltato l'accordo. Quello che avevo alla Honda invece è diventato telemetrista di Pedrosa. A Valencia ho lavorato con Guy Coulon e mi sono trovato bene a livello caratteriale. Vediamo...".
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