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Dovizioso: "Il regolamento va cambiato"

Vanno ridotti i costi e migliorato lo spettacolo, ma le CRT non sono l'unica soluzione per farlo

Dovizioso:
Pur essendo arrivato al Motor Show di Bologna nei panni di pilota da rally, visto che parteciperò al Memorial Bettega con una Ford Fiesta RS WRC, Andrea Dovizioso non ha potuto esimersi dal rispondere a qualche domanda legata al suo vero mondo di appartenenza, ovvero la MotoGp. Parlando del passaggio dalle moto da 800cc a quelle di 1.000cc di cilindrata, in realtà non si sono visti dei grandi cambiamenti: "Non è cambiato molto, praticamente è la stessa moto. Hai solo un po' di potenza in più ai bassi regimi e leggermente meno in alto, ma i telai e l'elettronica sono ancora quelli, quindi il cambiamente è veramente minimo. E questo non è stato una sorpresa, perchè sapevo che per i progetti erano state utilizzate le 800 come base. La potenza della 800 era già tanta, quindi non si sono inventati niente di che". Le novità più importanti riguardano infatti le gomme, che la Bridgestone ha reso più morbide: "Dal punto di vista delle gomme invece ci sono stati dei cambiamenti importanti, perchè sono diverse rispetto a quelle che abbiamo utilizzato negli ultimi tre anni e quindi complicheranno un po' la ricerca dei set-up ottimali. Sono più morbide a livello di carcassa, quindi ora scaldarle non è più un grosso problema, però in compenso flettono molto di più e pompano molto di più". Dietro alla scelta di lasciare la Honda per la Yamaha sembra esserci la voglia di fare un ulteriore passo avanti nella sua carriera: "E' un inverno particolare perchè dopo 10 anni in Honda ho deciso di intraprendere questa nuova sfida con Yamaha e ci credo molto. Anche se il terzo posto ottenuto quest'anno è un risultato molto importante, ho deciso di cambiare perchè non mi basta il terzo posto. Il mio obiettivo è cercare di andare più forte e di vincere: con questo non voglio dire che il prossimo anno vado in Yamaha e vincerò, ma credo di aver fatto un bell'investimento per il futuro". Va anche detto però che il cambio di regolamento, che vedrà partire tutti da zero per quanto riguarda lo sviluppo delle moto, ha favorito questa sua scelta: "Credo che questo fosse il momento giusto per cambiare, soprattutto se hai delle grandi ambizioni. Se vuoi stare davanti e basta, una Honda ti basta anche se è quella ufficiale gestita da un team privato. Io però voglio di più ed è quello che sto provando a fare. Inevitabile una citazione per il suo rivale storico Marco Simoncelli, scomparso tragicamente a causa di un incidente avvenuto durante il Gp della Malesia: "Io con Marco non ho mai avuto un rapporto di amicizia, anzi. Siamo sempre stati rivali, per tantissimi anni. Però, come ho sempre detto, lui non era uno str...., così come non lo sono io, e quindi c'è sempre stato tanto rispetto. C'è sempre stata rivalità tra di noi, che avevamo due caratteri completamente opposti, quindi non ci saremmo trovati d'accordo neanche per andare a bere una birra. E' sempre stato il mio rivale più scomodo anche se io magari ho fatto una carriera un po' più lineare, alla fine ci siamo ritrovati a battagliare in ogni classe. Per tutto questo insieme di cose era sicuramente uno che mi faceva più effetto degli altri". Secondo Dovi però non si può additare un problema di scarsa sicurezza per quanto accaduto a Sepang: "A livello di sicurezza è già stato fatto tanto, ma è importante continuare a lavorare perchè non esisterà mai una pista senza barriere. Si può sempre fare meglio, ma l'incidente di Marco è stata una fatalità e non è dipeso da un problema di sicurezza". Con la scomparsa di Sic ed il ritiro di Loris Capirossi, ora gli è rimasta la responsabilità di essere l'unico pilota romagnolo in pista: "E' bello, ma è anche una grossa responsabilità, perchè se non riesci a fare risultato ti massacrano di più. Questo però dimostra ancora una volta che il livello della MotoGp è molto alto e che solo in pochi ci possono arrivare. Di conseguenza è una bella soddisfazione". I favoriti nella corsa al titolo per Andrea rimangono i soliti noti e nell'elenco non vanno inseriti Valentino Rossi e la Ducati: "Secondo me la Ducati e Valentino miglioreranno, ma non abbastanza da riuscire a giocarsi il Mondiale. Sicuramente Stoner, Lorenzo e Pedrosa sono quelli che partono un gradino più avanti rispetto a tutti gli altri in questa stagione, perchè sono molto forti". Per quanto riguarda la provocazione della Dorna, che nel 2013 vorrebbe vedere solo delle CRT in pista, "Dovipower" si è detto solo convinto che sia vitale cambiare i regolamenti per contenere i costi e rendere le gare più spettacolari. La strada per farlo però non devono essere necessariamente le CRT: "Parlo da esterno perchè noi piloti non abbiamo alcun potere su queste decisioni. Secondo me Ezpeleta vorrebbe imporre a tutti un regolamento simile a quello delle CRT, ma le case sono contrarie. Tutte e due hanno sparato in direzioni decisamente opposte, ma ad un certo punto dovranno trovare un punto d'incontro. La cosa che mi preme di più però è che si mettano d'accordo il prima possibile: l'unica cosa certa è che il regolamento va cambiato, perchè le moto attuali hanno dei costi che non sono più sostenibili per i team satellite. Se verrà cambiato però, questo non vuol dire necessariamente che diventerà quello delle CRT, ma magari una via di mezzo. Per cambiare le regole bisogna guardare in due direzioni: abbassare i costi, ma anche migliorare un lo spettacolo, che quest'anno è un po' mancato, secondo me a causa delle gomme e delle moto che abbiamo adesso". Infine, ha aggiunto che lui non avrebbe alcun problema comunque a correre con una CRT. Ed è stato anche piuttosto duro con Casey Stoner, che invece ha minacciato di ritirarsi se dovesse entrare in vigore questo regolamento: "Nessuno avrebbe problemi a correre con una CRT, se Stoner ha detto una cosa del genere è perchè magari tra qualche anno vuole smettere di correre, non perchè gli danno una CRT. Questa è la verità secondo me".

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