Questa mattina su
MotoGp.com è apparsa un'intervista che il sito ufficiale della serie ha rivolto a
Dani Pedrosa in occasione della gara di
Austin. Il pilota della
Honda viene invitato a parlare delle sue ambizioni per la stagione in corso, ma soprattutto ci tiene a sottolineare di non ritenere di avere qualcosa da dimostrare a qualcuno in questo 2013.
Di seguito vi riproniamo quelli che riteniamo siano i passaggi più interessanti di questa chiacchierata con il vice-campione del mondo in carica:
Non vincere il titolo nel 2012 ti mette più pressione quest’anno? Ti senti obbligato a vincere?
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No, perché questa domanda me la fanno da quando sono entrato in MotoGp o quasi. Forse il primo anno no, ma da lì in poi corro con la stessa voglia di essere campione, anche se ogni anno devo fare uno sforzo in più per riuscirci".
Ti preoccupa dover dimostrare che quest’anno devi farcela per forza?
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Dimostrare no! Non ho nulla da dimostrare a nessuno, solo a me stessso, trovare soddisfazione nel lavoro e negli sforzi che faccio. È un cammino duro, la pressione per vincere c’è, ma vivi altre cose, non vivi per dimostrare alla gente, vivi per te stesso. So già quello che posso fare, non devo dimostrarlo alla gente".
Supponiamo che sei cosciente dell’aspettativa della stampa per le prime gare del tuo compagno di squadra Marc Marquez… Ti ha creato pressioni o problemi?
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Nessun problema anche perché non leggo i giornali. D’altra parte Marc è stato fantastico, ha fatto una gara fantastica, prima dietro di me osservandomi, risparmiando energie. Io sono arrivato dietro e va bene così, la relazione tra noi è ottima e sono felice che abbia avuto un buon debutto. Deluso? Sì, perché non ho potuto esprimermi al meglio".
Nella gara di Jerez, fino a che punto ti godi il Gp di casa e il supporto dei tuoi tifosi? Non è forse un fine settimana più complicato perché non puoi perdere la concentrazione mai?
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Finalmente una bella domanda! Dal giovedì alla domenica è vero che noti un'aria differente in circuito. D’altra parte è vero che non puoi fermarti un secondo, perché c’è sempre da firmare un autografo o fare una foto e se non ti fermi la gente si arrabbia: questo forse è uno dei momenti più duri del fine settimana".
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