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Burgess "benedice" la liberalizzazione dei test

Per l'australiano aiuterà la Ducati a risalire. Per la concorrenza però potrebbe aiutarla anche troppo...

Burgess
Nei giorni scorsi la Gran Prix Commission ha ufficializzato le nuove regole per quanto riguarda il contingentamento dei test della MotoGp. Come era già stato anticipato tempo fa, a partire dal 2012 i team potranno utilizzare liberamente i loro piloti titolari, a patto di non utilizzare più di 240 gomme per l'intera stagione. A gioire particolarmente per questa nuova regola sono stati gli uomini della Ducati: non ci vuole certamente un genio per capire che questa apertura infatti fa comodo soprattutto a chi deve provare ad inseguire la concorrenza. Durante la loro prima stagione a Borgo Panigale, infatti, sia Valentino Rossi che Jeremy Burgess hanno sottolineato più volte come quella fronteggiata quest'anno, che obbligava i team ad usare i collaudatori per lo sviluppo, fosse una situazione completamente diversa rispetto a quella del 2004: quando il "Dottore" era approdato alla Yamaha non esisteva infatti alcun tipo di vincolo per i test. Proprio per questo il tecnico australiano ha sottolineato come questa modifica al regolamento sportivo potrà sicuramente favorire la risalita di Rossi e la Rossa: "Per essere competitivi abbiamo bisogno di avere la possibilità di fare i test con i nostri piloti migliori. Ci sentiamo obbligati ad essere competitivi nei confronti dei tifosi della Ducati e della Ducati stessa, quindi se siamo in ritardo rispetto agli altri l'unico modo per recuperare è fare dei test con i nostri piloti titolari" ha detto a MotorCycleNews. Tra le altre cose c'è anche chi ha storto il naso, ma Burgess pensa che questo nuovo sistema di test tenga ancora tutti sullo stesso piano: "Le altre case dovranno convivere con le stesse regole e se non hanno bisogno di fare dei test non saranno obbligati a farli. Noi vogliamo solo avvicinarci ai primi. Abbiamo degli ottimi collaudatori, ma con tutto il rispetto non possono dare le stesse informazioni di un pilota abituato a correre i Gp. E questo non vale solo per Valentino, ma per tutti i piloti Ducati. Dobbiamo lavorare tutti insieme e cercare di migliorare la nostra moto il più rapidamente possibile". Non la pensa esattamente così Livio Suppo: il manager della Honda, durante il suo intervento al Motor Show di Bologna, aveva chiaramente fatto capire che secondo lui questa regola era stata studiata proprio per favorire la risalita di Valentino, perchè sempre nella sua opinione l'unica che ci guadagna concretamente è proprio la Ducati. "Per un'azienda basata in Europa l'idea di dover usare un pilota collaudatore e non poter usare i titolare è una follia, perchè andare a Jerez o al Mugello costa uguale. Nel campionato però ci sono altre due case che hanno base in Giappone. Sembra assurdo, ma a noi costerà molto di più perchè dovremo spedire ingegneri e materiali in Europa, oppure far arrivare i piloti in Giappone. Non è solo una questione di costi, ma anche di logistica: quando sei nel bel mezzo della stagione se devi organizzare un test al Mugello non è un problema, ma se devi farlo a Suzuka è più complicato perchè non puoi mandare il tuo pilota dall'altra parte del mondo. Quindi effettivamente credo che questa nuova regola potrà portare un vantaggio a Valentino e alla Ducati. Ma la competizione è bella se ci sono avversari da battere, quindi ben venga, anche se la regola si poteva studiare in un'altra maniera. Ad esempio si poteva pensare di concedere cinque giorni di test in più a chi non aveva vinto almeno cinque gare quest'anno. Credo ci fossero dei modi più sportivi per cercare di aiutare qualcuno..." aveva detto Suppo sul palco della Gazzetta dello Sport.

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