Dopo le prime quattro gare della sua avventura ducatista,
Jeremy Burgess ha fatto il punto della situazione che si sta vivendo all'interno del box di Borgo Panigale, rilasciando un'intervista interessante all'ex pilota
Darryl Beattie.
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L'infortunio di Valentino non è stato sicuramente il miglior modo per cominciare. La moto è stata ultimata alla fine dello scorso anno e nella prima di Qatar credo che molto abbia fatto il non aver avuto un pilota nel pieno della forma fisica. Ma è andata come è andata, ora cominciamo a vedere i primi progressi grazie ai miglioramenti fisici di Valentino, giunti dopo la pausa di Estoril" ha detto il capo meccanico della Rossa a
One HD.
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La sessione di test post Portogallo ci ha dato quello che volevamo in entrambi i reparti, il telaio ed il motore. Rimaniamo comunque sempre in cerca di ulteriori miglioramenti, perchè a ben vedere, quello è stato solo il primo test e siamo ancora un po' indietro rispetto al programma" ha aggiunto.
Ha poi proseguito: "
Probabilmente passeremo l'inizio della stagione ad inseguire, ma arriverà il nostro momento. Abbiamo lavorato molto sull'elettronica e sia il telaio che il motore hanno dato riscontri positivi durante la sessione di test. Ora basterà continuare su questa strada, raccogliendo sempre più vantaggio fino ad arrivare davanti. Ci sono cose che possiamo ancora fare per crescere quest'anno, e ce ne sono molte altre che metteremo in atto per il prossimo anno".
E parlando della prossima stagione,
Burgess ha detto che non si aspetta gare più aperte a tutti con il ritorno delle 1000. Secondo lui saranno sempre gli stessi 4-5 piloti a fare da padroni: "
Non credo ci sarà molta differenza su chi vincerà le gare, ma sicuramente spero di vedere Valentino nelle parti alte della classifica! Sinceramente penso che si ripeterà la stessa top5 ogni settimana".
Infine, nonostante tutte le difficoltà incontrate fino ad ora, il tecnico australiano pensa che la sua avventura ducatista sia una passeggiata rispetto a quanto passato all'inizio con la Honda: "
Credo che i primi tempi con Mick (Doohan),
fossero probabilmente più difficili. Honda era da parecchio che non vinceva un Campionato, e nei primi anni 90 la cosa appariva parecchio fuori dal normale. Il Giappone ci metteva addosso non poca pressione. Penso di poter gestire quel tipo di sensazione meglio ora, ma ho ancora ben chiara la difficoltà di quegli anni".
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