Dopo aver approfondito le sue analisi, la
Bridgestone ci ha tenuto a chiarire una volta per tutte che non è stata una gomma difettosa a rendere in salita la gara di
Jorge Lorenzo in quel di
Le Mans. Il campione del mondo in carica e la sua
Yamaha hanno retto il passo dei primi solo per poche tornate, prima di iniziare a perdere terreno inesorabilmente e concludere al settimo posto.
Una volta arrivato ai box, il maiorchino ha poi spiegato di aver dovuto fare i conti con una carenza quasi totale di grip al posteriore, puntando il dito forse proprio contro la gomma. Ma le analisi effettuate dagli ingegneri dell'azienda giapponese hanno smentito questa possibilità.
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Durante la gara è stato fin troppo evidente che Jorge avesse un problema, perchè non ha potuto tenere il ritmo del gruppo di testa. Immediatamente dopo la gara ha parlato con il suo ingegnere dedicato alle gomme e gli ha spiegato di avere pochissimo grip al posteriore" ha detto
Shinji Aoki, responsabile dello sviluppo di
Bridgestone Motorsport.
Lui stesso poi si è preoccupato di andare a verificare lo stato della copertura, discutendone anche con i tecnici della Casa di Iwata: "
Come prassi per questi casi, l'ingegnere ha esaminato la gomma di Jorge, trovandola in buone condizioni. Inoltre, io stesso ho voluto controllarla, discutendo in prima persona con i tecnici della Yamaha, ed entrambi siamo giunti alla conclusione che questa mancanza di grip non fosse dovuta alla gomma".
L'unica spiegazione per
Aoki, dunque, è che si sia trattato di un problema di set-up: "
A questo bisogna aggiungere che, nonostante montassero tutti la stessa gomma e dovessero affrontare le stesse condizioni della pista, i piloti ci hanno dato i commenti più disparati alla fine della corsa. Segno evidente del fatto che in queste condizioni il set-up è un aspetto cruciale e che una piccola variazione può scombinare tutto".
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