Approfittando della calma piatta di questa prima giornata di prove a
Motegi,
cancellata per intero a causa del maltempo, la
Bridgestone ha indetto una conferenza stampa per chiarire ulteriormente quali sono state le cause delle difficoltà incontrate a
Phillip Island a causa del nuovo asfalto, che hanno portato
all'introduzione del pit stop obbligatorio per il cambio moto (la dirata degli pneumatici era stata garantita per appena 10 giri).
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L'inattesa maggiore velocità di percorrenza in curva delle MotoGp sul nuovo asfalto più aggressivo hanno innalzato le temperature, generando un carico del 20% superiore alle previsioni. Non eravamo preparati ad un tale surriscaldamento" ha spiegato il responsabile delle attività motorsport
Hiroshi Yamada.
Osservando alcuni dati che sono stati forniti oggi, si può dare anche un minimo di giustificazioni all'azienda giapponese: basta pensare che in alcuni tratti le moto transitavano addirittura con delle velocità più alte di ben 12 km/h e che la temperatura era più alta di una decisa di gradi rispetto al 2012. Un quadro che ha reso inutile anche il tentativo di utilizzare la mescola extra-dura.
Yamada ha poi confermato ciò che era stato già rivelato dal responsabile motorsport
Aoki in settimana, ovvero che la
Bridgestone ha intavolato una discussione con la Dorna e con la FIM per avere la possibilità di andare ad effettuare dei test sui tracciati dove viene realizzato un nuovo asfalto o su quelli che sono completamente inediti, come nel caso dell'Argentina e del Brasile.
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