Ancora lui,
Jorge Lorenzo! A due settimane di distanza dalla prova di forza di
Le Mans, il pilota di punta della
Yamaha è tornato sul gradino più alto del podio a
Barcellona (terza vittoria stagionale), sfoderando questa volta una gara ineccepibile dal punto di vista tattico, favorita apparentemente anche dalla scelta giusta di gomme.
Con la temperatura che si è abbassata tantissimo rispetto ai due giorni scorsi, a differenza dei due piloti ufficiali della
Honda, il maiorchino ha deciso di puntare su quella a mescola morbida al posteriore, che ha fatto la differenza proprio quando in teoria avrebbe dovuto accusare un calo, ovvero nel finale di gara.
Nella prima parte di gara
Jorge ha lasciato sfogare
Dani Pedrosa, che dopo un'ottima partenza si era portato al comando e sembrava avere buone chance di conquistare la sua prima vittoria in questa stagione proprio nella gara di casa. Il problema per il portacolori della
HRC è che in quei frangenti in realtà
Lorenzo stava giocando al gatto con il topo, gestendo il consumo delle sue gomme.
A sei giri dal termine poi il
"Martillo" ha iniziato il suo forcing, trovando il sorpasso nella parte centrale del tracciato e scappando via a
"Camomillo", che si è dovuto accontentare di vedere allontanarsi il codone della
M1 del rivale, dopo essere stato l'unico in grado di reggere il suo ritmo per quasi tutta la distanza di gara.
Per una buona metà di gara ci aveva provato anche
Andrea Dovizioso, ma poi il pilota italiano ha commesso un piccolo errore in staccata ed ha perso la scia dei due avversari che lo precedevano. Per
"Dovi", che oggi era decisamente in versione
"Dovipower" rimane comunque la gioia del primo podio da quando è passato a vestire i colori della
Yamaha Tech 3, oltre all'ennesima dimostrazione del fatto che in questa stagione è un pilota che assolutamente non va sottovalutato in gara.
Nei giri conclusivi
Andrea si è dovuto difendere dal tentativo di rientro di
Casey Stoner, che però oggi ha senza dubbio disputato la gara più anonima del suo 2012. Il campione del mondo in carica non è mai stato in grado di reggere il passo dei primi ed ha dovuto badare soprattutto a difendersi dai continui attacchi di
Cal Crutchlow, che alla fine si è piazzato quinto alle sue spalle.
Purtroppo per l'australiano si sta verificando quello che tutti temevano: da quando ha annunciato il suo ritiro, infatti, non sembra più il "cannibale" di un tempo ed ha perso parecchi colpi rispetto a Lorenzo, sul quale ora paga ben 20 punti di distacco in classifica. Pochi se si pensa che mancano ancora 13 gare, ma si tratta comunque del suo massimo ritardo da un'anno e mezzo a questa parte. Senza dimenticare poi che ha interrotto una striscia di podi lunghissima: era dalla gara di Jerez del 2011 che non ne rimaneva escluso.
Detto del quinto posto, tutto sommato un po' deludente in base a quanto fatto vedere tra venerdì e sabato, di
Cal Crutchlow, va sicuramente sottolineato il sesto posto di
Alvaro Bautista, autore della sua miglior gara da quando è passato alla
Honda: per lui essere rimasto così vicino a Stoner è sicuramente un segnale incoraggiante in vista del futuro.
Capitolo
Ducati: per buona parte della gara
Valentino Rossi ha dato la sensazione di essersi avvicinato ulteriormente alle
Yamaha del team Tech 3, rimanendo ad un paio di secondi da
Crutchlow. Nel finale però la sua
Desmosedici ha accusato un crollo verticale, che lo ha fatto chiudere con 17" di passivo dal vincitore in settima posizione (lo scorso anno furono solo 7").
Ennesima giornata nera per
Ben Spies, che ha vanificato una grande partenza con una scivolata dopo appena tre giri. Un vero peccato, perchè
"Texas Terror" occupava il secondo posto in quel frangente. Poi, una volta ripartito, ha scalato la classifica fino al decimo posto con un buon passo di gara.
Per quanto riguarda le
CRT, infine, a spuntarla è stato
Aleix Espargaro, che ha negato una bella gioia a
Michele Pirro, che ha tagliato il traguardo appena sette decimi dopo di lui con la
FTR-Honda del Team Gresini.
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