Da riscattare c'è il weekend nero del Mugello e
Valentino Rossi sembra aver trovato la strada giusta per farlo nella seconda sessione di prove libere del
Gp di Catalunya, mettendo a referto il miglior tempo per la prima volta dall'inizio della stagione 2013.
Il
"Dottore" ha lavorato piuttosto a lungo con gomma dura sia all'anteriore che al posteriore, riuscendo comunque a girare costantemente sull'1'42" alto-1'43" basso. Nel finale poi ha montato una morbida al posteriore, realizzando un 1'42"297 con cui è saltato davanti all'altra
Yamaha di Jorge Lorenzo per soli 49 millesimi, beffando così un bel terzetto di spagnoli.
Va detto però che il maiorchino non è andato a caccia della prestazione pura, perchè non ha montato una gomma nuova nel finale. Il campione del mondo in carica in compenso ha girato per tutta la sessione con la gomma morbida al posteriore, mostrando un passo davvero invidiabile con questa (quasi sempre sotto all'1'43"). Quello che bisogna capire è se potrà reggere questo ritmo con questa gomma anche alla distanza o se domenica sarà costretto anche lui a puntare sulla dura.
In terza posizione c'è poi la
Honda di Dani Pedrosa, al lavoro con le gomme dure fino alla conclusione del turno. Il leader del Mondiale ha chiuso a 260 millesimi dalla vetta, precedendo un ottimo
Alvaro Bautista al quale l'aria di casa sembra fare davvero bene. Il pilota spagnolo è riuscito ad inserirsi davanti alla
Yamaha di Cal Crutchlow, vincendo il duello tra piloti satellite con il britannico del
team Tech 3.
Rispetto a questa mattina ha dato dei segnali di crescita
Marc Marquez, anche se si è dovuto accontentare nuovamente della sesta posizione. Pure l'altro pilota ufficiale della
Honda comunque ha lavorato soprattutto in ottica gara, girando sempre con la gomma dura sia davanti che dietro e alla fine ha pagato circa mezzo secondo su
Rossi.
La prima delle
Ducati questa volta è stata quella di
Nicky Hayden, settima a poco meno di sei decimi, proprio con l'altra
GP13 di Andrea Dovizioso nella sua scia. Il dato confortante è che entrambi sono riusciti a scendere sotto al muro dell'1'43", anche se nel finale hanno perso diverse posizioni, tenendosi dietro il solo
Stefan Bradl tra i big.
Il tedesco della
Honda LCR si è anche reso protagonista di una scivolata, fortunatamente senza particolari conseguenze. Stessa sorte capitata anche a
Bradley Smith, che però ha chiuso piuttosto indietro in classifica. Per quanto riguarda le
CRT, davanti a tutti c'è ancora una volta la
ART-Aprilia di Aleix Espargaro, che si è mantenuta nella top ten e che quindi al momento sarebbe già in Q2. Fuori dalla top ten invece le altre due Ducati degli italiani
Andrea Iannone e Michele Pirro.
MotoGp - Barcellona - Libere 2
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