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Motegi, Libere 2: Lorenzo vola, Valentino solo ottavo

Solo Pedrosa regge il passo di Jorge, ma sono veloci le Ducati con la extra soft. Rossi in scia a Marquez

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

Yamaha MotoGP

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team e Andrea Iannone, Ducati Team e Pol Espargaro, Tech 3 Yamaha
Marc Marquez, Repsol Honda Team e Andrea Iannone, Ducati Team
Andrea Iannone, Ducati Team e Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Partenza: Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing al comando
Andrea Iannone, Ducati Team e Bradley Smith, Tech 3 Yamaha
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team e Andrea Iannone, Ducati Team e Valentino Rossi, Yamaha Factory Raci
Partenza: Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing al comando
Aleix Espargaro, Team Suzuki MotoGP e Danilo Petrucci, Pramac Racing Ducati
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini

Jorge Lorenzo starà sicuramente maledicendo le previsioni meteo per il resto del weekend del Gp del Giappone di MotoGp, perché per domani e per domenica c'è un rischio davvero concreto che possa arrivare la pioggia su Motegi, ma sull'asciutto il pilota della Yamaha sembra avere davvero pochi rivali.

Dopo aver confermato di avere un grande passo anche con la gomma media al posteriore, nel finale della FP2 il maiorchino ha montato una soft ed ha piazzato un giro strepitoso in 1'44"731, arrivando già ad un paio di decimi dalla pole del 2014 e riuscendo poi a ripetersi almeno altre due volte sotto all'1'45".

Oltre a lui solamente Dani Pedrosa è riuscito ad infrangere questo muro, chiudendo a 128 millesimi, e forse il pilota della Honda avrebbe anche potuto fare meglio se non avesse trovato la Ducati di Andrea Dovizioso a chiudergli la porta alla curva 10 nel suo giro migliore. Dani però sembra avere qualcosina in meno rispetto a Lorenzo a livello di passo.

In ottica qualifica i due spagnoli non dovranno fare l'errore di sottovalutare le Ducati se dovesse esserci asciutto, perché con la gomma extra soft Andrea Iannone e Dovizioso sono stati estremamente competitivi, chiudendo ad appena tre decimi dal tempone del leader. Il pilota di Vasto poi sembra essere messo abbastanza bene anche in ottica gara con la gomma soft al posteriore.

Merita un applauso anche Bradley Smith, che è in quinta posizione avendo ottenuto il suo riscontro cronometrico con la gomma media al posteriore. Quella del pilota della Yamaha Tech 3 è quindi una prestazione di assoluto rilievo se si pensa che ha pagato solamente mezzo seconod nei confronti della M1 ufficiale.

Gomma extra soft anche per la Suzuki GSX-RR di Aleix Espargaro, che si è arrampicata fino alla sesta posizione, mentre Marc Marquez ha dato la sensazione di fare ancora un po' fatica con la mano fratturata da poco: il pilota della Honda è settimo e si è preso anche un bel rischio rimediando in extremis ad una chiusura d'anteriore. Va detto però che il suo tempo è arrivato con la gomma media al posteriore.

Con il passaggio alla gomma soft invece Valentino Rossi non è riuscito a trovare lo step che hanno fatto molti altri colleghi e ad un certo punto ha rischiato addirittura di ritrovarsi fuori dalla top ten. Nel finale però ha messo insieme almeno un piccolo miglioramento che ha riportato la sua M1 in ottava posizione, ma ad oltre otto decimi dalla gemella.

Completano la top ten la Yamaha Tech 3 di Pol Espargaro e la Ducati Avintia di un sorprendente Hector Barbera, che è stato il migliore delle "Open" con extra soft, ma soprattutto si è preso la soddisfazione di mettersi dietro le due Honda Factory di Cal Crutchlow e Scott Redding, ma anche le due Ducati Pramac, con quella di Danilo Petrucci è solamente in 16esima piazza.

Rispetto a questa mattina è stato evidente il passo indietro delle due Aprilia RS-GP: Stefan Bradl è arretrato dal decimo al 19esimo posto, vedendo salire a quasi 2" il suo gap. Dietro di lui c'è la wild card Honda Takumi Takahashi, mentre quella della Yamaha, l'altro giapponese Katsuyuki Nakasuga è addirittura in 23esima piazza oltre ad essere incappato in una caduta. A terra senza conseguenze anche la Yamaha Forward di Loris Baz.

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