Mir: “Una gara negativa è permessa, ma non possiamo ripeterla”
Joan Mir, undicesimo a Le Mans, pensa di aver limitato i danni in una gara dove è stato tra i più lenti all’inizio e tra i più veloci alla fine senza sapere perché.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
A Le Mans, Joan Mir ha interrotto la striscia che nelle ultime cinque gare lo aveva visto quattro volte sul podio e dove aveva conquistato più punti di tutti, ben 89. Il pilota Suzuki però nella gara francese ha perso solamente due punti in classifica da Fabio Quartararo, un risultato che si può ritenere buono tutto sommato, se si considera come si presentava la domenica del maiorchino.
Mir scattava dalla 14esima casella, ma la caduta di Valentino Rossi alla curva 3 ha complicato ulteriormente le cose perché lo ha fatto finire in fondo al gruppo. Questo, sommato alla poca esperienza su pista bagnata (era la sua prima gara con la pioggia in MotoGP) ed al feeling che gli è mancato per tutto il fine settimana, ha fatto sì che la situazione fosse peggiore.
Tuttavia, lo spagnolo della Suzuki riconosce che in condizioni di pista asciutta avrebbe perso molto più terreno da Quartararo: “Le condizioni sono state molto difficili da gestire, all’inizio della gara ho faticato molto a scaldare la gomma posteriore. Poi, quando ho sentito di nuovo il feeling, mi sono sentito molto competitivo. Bisogna capire cosa sia successo, perché sono passato da essere uno dei più lenti all’inizio ad essere uno dei più veloci alla fine”.
“Sull’asciutto, Fabio ne aveva di più degli altri – prosegue – se consideriamo il fatto che non mi sentivo molto a mio agio, sicuramente avrei perso più punti. Una gara negativa è permessa, ma non possiamo ripetere questo risultato anche ad Aragon. Abbiamo lottato con Maverick e Fabio come se dovessimo vincere la gara, quando in realtà volevamo solo entrare fra i primi dieci. La verità è che è stato un po’ triste”.
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