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Mir: “Sono rimasto senza podio per la troppa ambizione”

Joan Mir ha perso il podio proprio nel rettilineo del traguardo a favore di Zarco e Bagnaiam tuttavia è felice di aver ritrovato il feeling che lo aveva portato a vincere il titolo l’anno scorso.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Suzuki MotoGP

Con i dati dei test pre-stagionali e di questo primo weekend di gara, nessuno poteva immaginare che a Losail Joan Mir sarebbe stato in grado di realizzare una rimonta che lo ha portato dalla decima casella della griglia di partenza alla quarta posizione alla bandiera a scacchi. Un risultato che sarebbe stato anche migliore se non fosse stato per la potenza incredibile del motore delle Ducati di Zarco e Bagnaia, che lo hanno lasciato fuori dal podio a meno di 300 metri dalla linea del traguardo.

Il campione del mondo in carica era entrato all’ultima curva in seconda posizione, dopo aver sorpassato Zarco, anche se sapeva che questo lo avrebbe esposto ai propri rivali per i giochi di scie. Questi ovviamente non hanno avuto pietà e hanno approfittato della scia per superare la Suzuki del maiorchino.

In condizioni normali, vedere il podio così da vicino e non poterci salire farebbe arrabbiare. Ma il pilota Suzuki ha preferito concentrarsi sugli aspetti positivi di un fine settimana che ha avuto la sua svolta nel warmup.

Proprio nell’ultima sessione prima della gara, i tecnici Suzuki, con Frankie Carchedi al comando, hanno trovato il tassello mancante per permettere al pilota di ritrovare le sensazioni positive dello scorso anno, che lo hanno reso così costante. La rimonta che ha realizzato è stata una di quelle che si sono viste nel 2020 e in qualche modo serve a renderlo uno dei candidati per difendere il titolo.

 

“Finalmente ho ritrovato le buone sensazioni. Un po’ tardi, è vero, ma sono contento. Nel warmup abbiamo cambiato qualcosa che mi ha permesso di guidare come l’anno scorso e che, in qualche modo, ha risolto i problemi che avevo in quel momento. Nei test avevamo provato delle cose che pensavo andassero bene, ma poi ci hanno condizionato molto perché ci hanno portato fuori dalla direzione giusta”, ha dichiarato Mir, autore di una delle sue gare tipiche in cui non si espone all’inizio ma progredisce giro dopo giro senza forzare troppo usurando le gomme.

Il maiorchino le ha provate tutte per tagliare il traguardo in seconda posizione, ma ha riconosciuto di aver avuto troppa ambizione che gli è costata sia la seconda sia la terza posizione, a favore di Zarco e Bagnaia rispettivamente.

Tuttavia, Mir preferisce non fare troppi pronostici in questa prima fase di campionato. Proverà ad ottenere il miglior risultato possibile anche con il rischio che succeda qualcosa di così crudele come avvenuto oggi a Losail: “L’ideale sarebbe stato non sorpassare Zarco, restare terzo e cercare la scia per proteggermi da Pecco. Ma è la prima gara e bisogna prendersi rischi. Per la troppa ambizione sono rimasto senza podio, ma ora è il momento di dare spettacolo”.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Suzuki MotoGP

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Foto di: Suzuki MotoGP

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Joan Mir, Team Suzuki MotoGP's Suzuki

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