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Mir: “Pecco perfetto! Io nel 2021 ho chiesto troppo a me stesso”

Joan Mir ha chiuso in seconda posizione il Gran Premio dell'Algarve, un risultato che lo soddisfa pienamente considerando il ritmo insostenibile di Pecco Bagnaia. Il pilota Suzuki ritrova il podio dopo un momento di difficoltà tecnica e rivela di essere stato fin troppo esigente con se stesso.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Gold and Goose / Motorsport Images

A Misano Fabio Quartararo ha tolto lo scettro a Joan Mir, che però a Portimao è stato autore del weekend più solido della stagione. Partito dalla prima fila per la prima volta in MotoGP (era scattato dalla prima fila già nel GP di Stiria dell’anno scorso , approfittando di una sanzione a Johann Zarco), il pilota Suzuki ha confermato l’ottimo passo, avanzando di una posizione in gara e passando sotto la bandiera a scacchi in seconda posizione.

Mir è rimasto solo dietro a Pecco Bagnaia, imbattibile nel Gran Premio dell’Algarve e autore di una gara autorevole, condotta con un ritmo infernale. Il pilota Ducati, con il successo odierno, ha consolidato la seconda posizione in classifica impedendo così a Joan Mir di insidiare il ‘titolo’ di vicecampione del mondo. Tuttavia, il maiorchino riconosce la supremazia del vincitore di oggi e proprio per questo si ritiene più che soddisfatto del secondo posto in gara.

“Sinceramente Pecco è riuscito a tenere un ritmo un decimo più forte di me e alla fine non potevo fare di più – afferma il pilota Suzuki – Non ha commesso alcun errore, io ero al limite e ho fatto tanti errori. Invece lui sembra aver trovato un modo più rilassato per guidare che è stato più efficace. Sono molto contento per il team, perché è stato un fine settimana molto buono, sono partito in prima fila e sono sempre stato nelle posizioni che volevo e abbiamo mostrato il potenziale che abbiamo. Peccato non aver potuto lottare per la vittoria, ma sono contento”.

Mir ha sfiorato la vittoria, ma si è dovuto arrendere allo strapotere di Pecco, tagliando il traguardo con quasi due secondi e mezzo di ritardo. Tuttavia il passo in avanti è notevole e il maiorchino lo attribuisce sia alla buona qualifica sia ai miglioramenti di Suzuki: “Io credo che sia un mix di entrambe le cose, siamo partiti in prima fila e una volta che l’ho provata non voglio tornare indietro. Inoltre in Suzuki abbiamo trovato qualcosa per essere un po’ più competitivi. Sono veramente contento per il team, perché queste ultime due gare erano state difficili e adesso sembra che abbiamo ritrovato la strada giusta”.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

“La filosofia di Suzuki è sempre stata non portare una moto nuova – spiega Mir in riferimento al lavoro svolto dalla Casa di Hamamatsu per migliorare la moto – ma portare pezzi per migliorare quella che ha. Siccome ha visto che quest’anno ci è mancato qualcosa, sicuramente porteranno più pezzi del solito. Lavoreremo sodo per trovare un pacchetto più competitivo di quello che abbiamo. Per questo sono contento, perché all’inizio della stagione abbiamo sofferto molto, ma ora iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel e questo è importante. Abbiamo molto lavoro da fare nei test”.

Una volta sfumata la possibilità di difendere il mondiale, Mir si è potuto riposare tra la gara di Misano e il Gran Premio dell’Algarve, dove è arrivato meno nervoso rivelando di essersi finalmente tolto di dosso la pressione messa sulle spalle da lui stesso: “Sicuramente sono arrivato un po’ più risposato. Ho chiesto tropo a me stesso durante tutta la stagione, dopo lo scorso anno. Non volevo altro che non fosse vincere e questo mi ha fatto lavorare tantissimo per trovare qualcosa di più quest’anno. Mentalmente questo è stato molto duro, a Misano 2 mentalmente ero collassato e non mi era mai successo. Non facevo le cose come volevo e mi è servito un weekend di stop per riprendere forza. Anche il lavoro fatto nei test durante la stagione mi ha aiutato, poi questo weekend c’è stato sempre il sole e abbiamo potuto provare tutto ed è stato molto meglio”.

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